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Samp, Lanna: 'Apro Bogliasco, vorrei che si tornasse a essere tifosi tutti i giorni. La cessione...'
Lanna sta cercando, piano piano, di riproporre una simile dimensione. Si comincia con il riaprire Bogliasco: "Ai tempi di Mantovani, Boskov e Borea qui era una grande famiglia. Finché non sono rientrato in società, percepivo un certo distacco, come se la Samp fosse qualcosa da vivere solo la domenica. I giocatori devono capire che stare in mezzo ai tifosi è un piacere. Vorrei che si tornasse ad essere sampdoriani tutti i giorni dell'anno. Il quesitonario mandato ai tifosi? Volevo capire. Posso avere le mie idee, ma il confronto è utile per velocizzare processi che altrimenti avrebbero richiesto più tempo. Sogno una Samp che torna nei quartieri. Intanto riportiamo le scuole allo stadio".
A dicembre, Lanna si è ritrovato di fronte una responsabilità enorme, ossia diventare presidente del Doria. Ha vacillato? "No. Avevo solo bisogno di capire cosa sarebbe successo. Per me la Samp è la Samp. Ma non sono un presidente onorario, ho quasi tutte le deleghe e tante responsabilità. Il cuore ha detto subito sì, la mia parte razionale ha detto 'prima informati'. Mi piace lavorare nelle difficoltà, nel 2002 tornai a giocare qui quando c'era il rischio di retrocedere in C. I vecchi compagni mi supportano. L'unico che conosce bene le dinamiche della società è Vialli, da quando sarebbe dovuto venire alla Samp. Io mi domando spesso: 'Cosa farebbe Paolo Mantovani al mio posto?'. Lui resta un riferimento".
Lanna adesso è più sereno? Quali sono i prossimi traguardi della Samp? "Cerco di esserlo. All'inizio l'obiettivo era portare la Samp a maggio salva economicamente, in attesa della cessione. Credo che arriveremo in fondo, e spero che la Samp conquisti la salvezza in anticipo. Sarebbe un aiuto anche sull'altro fronte..." conclude.