Sampdoria, la Primavera vola; Tufano: 'Ecco il mio segreto'
GESTIONE DEL GRUPPO DURANTE LA SOSTA – «L’inizio di stagione non è stato esaltante ma solo per quanto riguarda i risultati. Le prestazioni invece sono sempre state di ottimo livello e la lunga pausa avrebbe potuto stravolgere tutto il lavoro di preparazione al campionato effettuata a fine estate. Grazie a tutte le componenti societarie, che si sono adoperate al massimo per permetterci di lavorare nelle migliori condizioni possibili, siamo riusciti invece nell’intento di non interrompere gli allenamenti. Abbiamo fatto un lavoro a 360 gradi, curando molto il particolare, soprattutto sui singoli, e gestendo nel migliore dei modi i carichi di lavoro. La pausa ci ha consentito e permesso di lavorare di più, in modo tale da colmare il vuoto lasciato dalla sospensione del campionato della stagione precedente».
RICETTA PER IL SUCCESSO – «Non ci sono ricette, per chi mi conosce sa quanto creda nel lavoro e quanto ami il bel calcio. Fin dalla preparazione della stagione la mia squadra sa che dovrà provare sempre a giocare a calcio. E poi il lavoro paga. Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi straordinari, che si allenano sempre al massimo durante la settimana. Inoltre posso avvalermi di uno staff composto da persone serie e competenti, dove la condivisione, il confronto quotidiano e un’organizzazione nei minimi particolari ci permette di lavorare su obbiettivi ben precisi. Ad oggi tutto ciò sta dando buoni frutti».
ELIMINAZIONE DALLA COPPA ITALIA – «Per come ragiono io a perdere non ci sto mai, a prescindere da quale sia la competizione. Abbiamo subito una sconfitta a Torino con la Juventus in una partita in cui abbiamo voluto dare spazio a chi ne aveva avuto meno fino a quel momento. E ci tengo a sottolineare con ottimi risultati perché a parte gli episodi dei gol subiti la partita è stata bella ed interessante, a tratti anche dominata. Dispiace essere usciti ma c’è la consapevolezza che quella partita ci ha dato comunque morale e lo spunto per preparare quella successiva di campionato dove la squadra ha sfoderato una grande prova».
OBIETTIVI – «Fissare obiettivi non è difficile e il nostro non lo abbiamo mai nascosto, cioè portare questi ragazzi al massimo livello, ottenere da parte loro una crescita totale che possa permettere loro di approcciarsi al calcio dei grandi nel migliore dei modi, per essere protagonisti e non comprimari. Nel nostro percorso abbiamo dimostrato di esserci guadagnati la posizione che occupiamo in classifica in questo momento e dobbiamo fare in modo e maniera di perseguire questi risultati fino all’ultima giornata. Detto questo, non dobbiamo fare calcioli e tabelle bensì ragionare, come abbiamo fatto fino adesso, partita dopo partita e poi alla fine tireremo le somme».
SALTO DI QUALITA’ IN PRIMA SQUADRA – «Rispetto al passato, al giorno d’oggi il calcio va molto più veloce. Ci siamo trovati a vedere ragazzi che esordivano nelle prime squadre e poi piombavano nel dimenticatoio. Il calcio è una materia semplice ma allo stesso tempo estremamente complessa e credo che i ragazzi che fanno il salto dalle giovanili alla prima squadra debbano essere veramente pronti perché la differenza è tanta. Dipende anche dal contesto in cui un ragazzo si trova a fare il settore giovanile: crescere nella Sampdoria ed essere pronti a giocare in pianta stabile nella Sampdoria deve essere un obiettivo, sapendo che non è facile raggiungerlo nell’immediato. rimane il fatto che andare in altre realtà in prestito per continuare a crescere e maturare è altrettanto fondamentale. I ragazzi non devono mai smettere di volersi migliorare e non devono mai dare nulla per scontato. Una volta fatto questo percorso, è fondamentale arrivare pronti alla prima squadra».
PRELEC – «A Prelec non manca nulla, deve solo continuare il percorso che sta facendo per continuare a migliorarsi allenamento dopo allenamento per provare ad arrivare ai massimi livelli. Nik è un attaccante forte fisicamente, con noi ormai da diversi anni e punto di forza delle nazionali giovanili slovene. Ha ancora ampi margini di miglioramento ma ritengo che abbia certamente un futuro nel calcio professionistico».
CRESCITA DEI GIOVANI – «Yepes, Angileri, Ercolano, Trimboli, Giordano? La loro crescita è sicuramente evidente ma sinceramente non mi soffermerei solo su queste individualità ma includerei la totalità del gruppo. Infatti anche quei ragazzi che fino a questo momento hanno avuto meno spazio sono migliorati molto. Chiaramente per noi che li vediamo tutti i giorni è più facile notare questi aspetti, per chi li vede meno può risultare più complicato. Questo è un gruppo di lavoro che nasce tre stagioni fa nell’U17 ed ha continuato a migliorarsi: sottolinea che tanti elementi dell’attuale rosa della primavera sono cresciuti nel nostro settore giovanile o comunque sono con noi da almeno 4-5 anni e non è un dato così comune».
GESTIONE DEI PORTIERI – «Non c’è nessun tipo di strategia nell’alternare i portieri. C’è un percorso formativo che i ragazzi stanno facendo e trattandosi di buoni profili stiamo cercando di dare loro lo spazio necessario per poter mettere in mostra le loro capacità. Ovviamente c’è un confronto costante l’area portieri per capire chi sia il più pronto di volta in volta. Avogadri è un ragazzo più esperto, che ha già alle spalle due anni di Primavera, Saio e Zovko invece sono con noi da parecchio tempo e su di loro la crescita e il miglioramento diventa ancora più evidente».
RAPPORTO CON LA SOCIETA’ – «Siamo molto contenti di sapere e vedere i vertici societari che assistono alle nostre gare perché ci dà grandi stimoli. I rapporti sono assolutamente ottimi e quando c’è la possibilità ci sono anche dei piacevoli confronti. Noi siamo a disposizione della prima squadra e lavoriamo per la prima squadra: se serve un ragazzo per gli allenamenti è giusto che vada ad allenarsi con il gruppo di Ranieri. E torniamo dunque all’obiettivo finale: preparare i ragazzi affinché siano pronti quando devono confrontarsi con il salto in prima squadra».