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    Sampdoria, l'avv. di Ferrero: 'Non è vero che non vuol vendere. Garrone non mi ha voluto incontrare, i debiti...'

    Sampdoria, l'avv. di Ferrero: 'Non è vero che non vuol vendere. Garrone non mi ha voluto incontrare, i debiti...'

    Negli ultimi giorni, si sta parlando molto a Genova di nuove soluzioni per salvare la Sampdoria. Alessandro Barnaba, ad esempio, propone la creazione di una good company contenente solo il ramo sportivo, in modo da stralciare i debiti 'extra'. L'eventualità però viene rigettata dall'avvocato del proprietario Massimo Ferrero, l'avvocato Pieremilio Sammarco, che ha spiegato ad Il Secolo XIX la situazione dal punto di vista del Viperetta: "Le quote sono sempre rimaste in famiglia, nulla è cambiato rispetto a prima. Il trustee è un valente professionista, sta lavorando con grande responsabilità e gode della fiducia della proprietà. Il trustee è il soggetto delegato alla vendita del club e Ferrero, nonostante quello che si legge sui media, da quando si dimise non si è più intromesso né nella procedura di vendita e né nella gestione della Sampdoria".

    "Chiunque sia seriamente intenzionato a rilevare la Sampdoria se ha un progetto credibile e di sostenibilità finanziaria è il benvenuto. Ma basta dire che è Ferrero che non vuole vendere, il trustee è obbligato a vendere a chiunque abbia i necessari requisiti. Il bond? È una possibilità. Un’idea emersa nei molteplici incontri con gli istituti di credito con l’intento di risanare la situazione finanziaria della Sampdoria al fine di renderla cedibile".

    L'avvocato ha poi parlato della composizione negoziata: "È noto come la composizione negoziata sia un procedimento che viene in aiuto agli imprenditori in quella dinamica. Tuttavia, le società di calcio non possono essere equiparate alle società commerciali. Ci sono delle specificità che le società ordinarie non hanno come per esempio il titolo sportivo".

    Sui debiti, Ferrero e Sammarco hanno una visione ben precisa: "Chi se lo prende non può non accollarsi tutti i debiti della azienda Sampdoria. Se così non fosse, sarebbe una manovra in danno dei creditori e tra essi lo Stato Italiano che ha il credito più ingente. Se questa strada fosse avvallata dalle istituzioni, a mio avviso, il sistema calcio non sarebbe più credibile e qualunque club potrebbe scaricare i propri debiti, bancari, fiscali e verso i fornitori in una bad company e continuare indisturbatamente il campionato di appartenenza attraverso una NewCo. Confido nella saggezza della FIGC, del presidente Gravina, della COVISOC e del Tribunale di Genova che dovrà tutelare i creditori tra cui il FISCO e SACE. Quanto al titolo sportivo, secondo le norme NOIF della FIGC, non può essere oggetto di autonoma cessione, senza che venga ceduta l’intera azienda sportiva con tutti i debiti, non solo gli sportivi".

    L'avvocato ha poi parlato di Garrone e del rischio fallimento: "Va scongiurato in ogni modo. Ho esaminato molta documentazione su quanto accaduto nei mesi scorsi (sulle trattative), letto molte dichiarazioni tra cui ad esempio quella in cui, se riportata correttamente dai media, Edoardo Garrone affermava pubblicamente che la Sampdoria non sarebbe mai fallita perché lui ci sarebbe stato sempre. Quando recentemente ho provato a contattarlo non mi ha voluto incontrare. Personalmente ritengo che per il bene della Sampdoria e dei suoi tifosi, sia il momento di superare le incomprensioni di sederci intorno a un tavolo e confrontarci, di salvare insieme la Sampdoria per la felicità di tutti".

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