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    Sampdoria, Jankto: 'Qui per segnare; e chi se ne va ora che c'è Ronaldo'

    Sampdoria, Jankto: 'Qui per segnare; e chi se ne va ora che c'è Ronaldo'

    • Lorenzo Montaldo
    I sogni e le speranze dei tifosi della Sampdoria per il momento sono affidati quasi interamente a Jakub Jankto. Insieme a Colley, è stato il centrocampista ceco il primo vero colpo di mercato dei blucerchiati. Arrivato dall'Udinese per una cifra molto importante, tutti conoscono le sue qualità tecniche. Quello che in molti non sanno è che il classe 1996 ha anche una passione insolita: per rilassarsi, Jantko fa quadri. "Dipingo quello che capita, in genere ritratti moderni di personaggi che mi ispirano. Calciatori, sportivi, cantanti, attori. Non ho un soggetto fisso, seguo l'ispirazione" ha spiegato il giocatore a Il Secolo XIX. La Sampdoria, però, lo ha comprato per i gol: "La Samp credo mi abbia preso per questo" conferma Jankto "Per cercare di verticalizzare, segnare e creare occasioni per i compagni. Il gioco del calcio è fatto per cercare la porta, quindi io la cerco sempre. Poi Giampaolo fa un gioco molto ragionato, con palla bassa e tanti passaggi, e bisgona imparare la velocità e la lucidità. E' bello".

    Per quanto riguarda il ruolo, Jankto non ha problemi: "Io gioco dappertutto, mi adatto. Posso anche giocare sulla trequarti o esterno sinistro nei 5 di centrocampo come in Nazionale. Mi trovo molto bene con Dennis (Praet, ndr) e i compagni, sono pieno di entusiasmo perchè la squadra è giovane e ci sono tanti giocatori forti, si vede. Schick? Mi ha detto solo cose positive. Mi ha fatto un quadro ottimo e infatti ho scelto di venire entusiasta. Chi è più forte? Diciamo che abbiamo talento ma caratteristiche troppo diverse".

    Recentemente a Udine aveva detto di voler provare un'esperienza all'estero, ma ora le carte in tavola sono cambiate. Merito della... Juventus: "Ora con il transfer di Ronaldo alla Juve la mia opinione, e credo quella di molti giovani, è cambiata. Quella di CR7 è una scelta che rilancia in modo pazzesco la Serie A nel mondo. Lui non è solo un top, è un uomo-marchio che scegliendo l'Italia manda un messaggio al mondo. E chi vuole andarsene ora che c'è lui? Io di certo no, anzi non vedo l'ora di sfidarlo. Se capisco Giampaolo? Ogni allenatore ha il suo vocabolario. Quello che era impossibile da capire è Delneri quando ci parlava in friulano stretto. Lui sì che era difficile! Sono stato bene con Delneri - conclude il centrocampista - e mi spiace essere venuto alla Samp senza averlo più sentito..."

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