Sampdoria, il presidente Manfredi nei top 100 manager di Forbes: "Vorrei viverla come un asset, ma non ci riesco"
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Ovviamente, la Samp compare spesso nell'intervista. In particolare, a colpire l'uomo d'affari è stato il lato romantico del calcio: "Non lo nego, anche io sono stranito. Vorrei vivere la società come fosse un semplice asset, ma non ci riesco. La Sampdoria risponde a logiche differenti, soprattutto per la responsabilità che abbiamo verso i nostri tifosi e il sistema calcio. Il calcio e in generale lo sport ha una componente emotiva e sensoriale che nessun altro settore è in grado di generare. La scommessa è quella di riuscire ad applicare al calcio una governance chiara e una programmazione di medio-lungo termine che spesso vengono a mancare".
Manfredi ripercorre anche alcuni momenti del passato, elementi chiave per interpretare la sua gestione: "Bisogna venire a Genova, crederci e portare avanti il progetto. A prescindere da tutto. Il 4 novembre del 2023, dopo alcune prestazioni negative e prima della sfida interna con il Palermo, ho richiamato la squadra in ritiro. Mi davano del pazzo. Ma avevo bisogno di avere un confronto con loro. Anche perché alcuni non sapevano cosa fosse la Sampdoria, non sentivano quel senso di appartenenza. Se perdiamo, ho detto ai calciatori, l'allenatore resterà il medesimo anche nelle prossime partite". In chiusura, una promessa: "Per noi questo è l'anno, specie dopo gli sforzi economici che abbiamo fatto. Vogliamo essere ciò che diciamo di essere - conclude - e scrivere una nuova pagina della nostra storia".