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    Sampdoria, il meglio e il peggio del 2012

    Sampdoria, il meglio e il peggio del 2012

    • Matteo Oneto

    IL MEGLIO

    Edoardo Garrone - Voto 8. In un anno ha mantenuto la promessa di riportare la squadra in serie A, e oggi come oggi anche quella di salvarla. Il vice presidente vicario ha preso in mano il potere nel momento più difficile, ha speso tanto per mettere a disposizione di Iachini la squadra giusta per tornare tra le grandi d'Italia e ora colmerà il 'buco' di bilancio di 42 milioni di euro. La scelta della rivoluzione con l'approdo di Delio Rossi e Carlo Osti arriva nel momento giusto. Nel calcio dei presidenti mangia-allenatori lui si distingue per la tanta pazienza avuta con Ferrara. Il futuro sarà importante grazie a lui.

    Martin Citadin Eder - Voto 8. Arriva a gennaio da semi-sconosciuto, ma in pochi giorni diventa il trascinatore tecnico della squadra. E' lui l'uomo della svolta, quello che spacca le partite nei campi infernali della serie B. Tanti assist e pochi ma decisivi gol, impressionante come nonostante i continui infortuni riesca a mantenere altissimi livelli di prestazione. Non soffre per niente il passaggio nella massima serie, anche in Serie A è l'unico uomo di qualità nell'attacco blucerchiato. Classe e lotta, così si ritaglia un posto anche nel cuore dei tifosi.

    Giuseppe Iachini - Voto 8. Prende in mano quella che doveva essere una Ferrari e invece è troppo lenta per tenere il passo perfino in serie B. Ci mette un po' ad ambientarsi, decide di fare la rivoluzione azzeccando tutte le mosse da gennaio in poi. Fuori capitan Palombo, dentro qualche giovane e i nuovi acquisti Munari, Renan ed Eder. La mossa geniale il cambio di modulo: il suo rombo è una macchina perfetta che risolleva la Samp fino ad arrivare ai play off. Lì poi disegna il capolavoro: Sassuolo e Varese vanno al tappeto perché la squadra di Iachini è nettamente più convinta delle altre di poter arrivare in serie A. L'esonero non intacca la bellissima pagina della storia blucerchiata scritta in soli sei mesi.

    IL PEGGIO

    Pasquale Sensibile - Voto 5. E' uno degli artefici della rivoluzione di gennaio 2012, riesce a portare a casa Munari, Eder e Renan, che risultano fondamentali per la promozione, ma poi cade in errore su ogni decisione. Caccia Iachini per andare alla ricerca di maggiore esperienza in serie A. Va vicino a Benitez, ci prova per Pochettino e Deschamps, ma nessuno lo segue e allora vira sulla scommessa Ferrara. La società decide di esonerarlo insieme al tecnico perché intravede il rischio retrocessione e soprattutto perché tutti i suoi colpi di mercato (De Silvestri, Poulsen e Maxi Lopez) non rendono quanto sperato. Un signore sia nell'accettare la proposta di dimissioni che nelle dichiarazioni del giorno dopo.

    Ciro Ferrara - Voto 5. Il progetto che gli viene dato in mano non è dei più facili. Fa esordire in serie A una valanga di giovani talenti e vince un derby difficile ma i suo meriti finiscono qui. A inizio stagione sembra trovare il bandolo della matassa ma poi sbaglia nel cambiare quelle che erano le sue idee di gioco iniziali. Paga i tantissimi infortuni ma anche alla Juve i suoi giocatori andavano incontro a problemi fisici continui. Due indizi fanno una prova: la sensazione è che non sia solo sfortuna. Sette sconfitte consecutive non gli sono fatali solo perché allena la Sampdoria. La società gli regala una seconda chance ma lui non la sa sfruttare.

    Poulsen e De Silvestri - Voto 4. Doveva essere la coppia giusta per mettere il turbo alle fasce blucerchiate e invece si rivelano due freni. Arrivati in estate per livellare verso l'alto la rosa, hanno sbagliato in tutte le occasioni facendosi sorpassare nelle gerarchie da tutti i compagni. De Silvestri è stato prima spodestato da Berardi e poi perfino dal giovanissimo Mustafi, centrale di nascita ma spostato sulla destra piuttosto di non dare spazio all'ex Lazio. Discorso ancora peggiore per Poulsen. Dopo un buon Europeo il danese a Genova ha collezionato solo figuracce; Costa è stato confermato anche se fuori ruolo e perfino il vecchio Castellini gli è passato davanti. Ora per entrambi si apre il mercato: difficile piazzarli, magari Delio Rossi proverà a fare la magia.

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