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Sampdoria, Giampaolo: 'Cambiare modulo? Come se i Rolling Stones suonassero liscio'
A spiegare la motivazione è stato lo stesso allenatore blucerchiato in un'interessante conversazione con l'edizione genovese de La Repubblica. Lo ha fatto a modo suo, con una frase ad effetto di immediata interpretazione: "Cambiare modulo? Sarebbe come se i Rolling Stones si mettessero a suonare il liscio. Questione di coerenza, e di credibilità nello spogliatoio. Io non posso stare dietro all’oggi, al calcio isterico, alle chiacchiere da bar. Far sì che venti giorni travolgano 29 mesi di metodo e sacrificio. Noi abbiamo costruito un modello di lavoro, possono mutare gli interpreti, ma lo schema è quello. La squadra si aspetta di vedermi in tuta, non con il frac, il papillon o la Ferrari. Se io entro nello spogliatoio e dico da oggi si cambia, che ne so, giochiamo a tre dietro, faccio crollare ogni certezza. Non sono solo io a perdere immagine, tolgo convinzioni ai giocatori, che credono in ciò che stiamo facendo, nel calcio che vogliamo interpretare. Che pensano che sia questa la maniera per essere scomodi, rompiscatole, per dare fastidio a tutti".
Dritti verso l'obiettivo, insomma, senza deviare dai binari: "Bisogna andare avanti sulla strada tracciata, quella che ci ha regalato consensi ed elogi, anche se ora sembriamo in difficoltà, reduci da tre sconfitte. Le battute d’arresto hanno scoperto un nervo, ma alle difficoltà bisogna reagire, affrontandole con contenuti, il lavoro, la serietà, la personalità, lo spessore tecnico e mentale, senza dimenticare l’idea del divertimento".
Chiarezza di idee, specialmente negli allenamenti che conducono ad un derby cruciale e pesantissimo: "Si carica da solo, io non devo mettere nulla sul piano mentale e nervoso, ma togliere e difatti anche questa volta non porterò la squadra in ritiro" ha spiegato ancora Giampaolo. Il feeling con i tifosi comunque non sembra intaccato: "Vi racconto un aneddoto: sono tornato da Roma in macchina, domenica sera vicino a Firenze mi sono fermato in un autogrill per bere un caffe. Uscendo dalla macchina, ho incontrato un gruppo di tifosi. Mi hanno circondato, regalato affetto e solidarietà. Mi hanno detto: mister, cosa possiamo fare tutti quanti? Ci dica, in cosa possiamo aiutarvi? Gli ho risposto: quello che avete sempre fatto. Dobbiamo venire a Bogliasco? Come preferite. L’importante è che ci incitiate come sempre. Mi chiedete che aspettative ho da parte dei tifosi prima del derby? Io non ho aspettative. Aspettative è un dubbio. Io so già come si comporteranno…"