Sampdoria, Fiorella: 'Ferrero fa solo azioni di disturbo, senza ci sarebbe la coda per investire'
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L'argomento principale però sono i conti, e le vicissitudini della Samp. Si parte dall'udienza del 28 febbraio a Milano per la causa intentata dal trustee Vidal, che vorrebbe rendere non valido il passaggio di proprietà della Sampdoria per ritornare nella disponibilità di Ferrero. Ma cosa rischia la Samp? "Sul piano sostanziale poco o nulla, in quello dell’immagine il disturbo è evidente. Già ricorderà come in estate, in pieno mercato calcistico, ci fu un ricorso al tribunale di Genova, che ci diede piena ragione, con intervento nel merito, ma che comunque creò un minimo di turbativa. La stessa iniziativa viene intrapresa ora da Vidal a Milano, gli elementi di questo nuovo ricorso sono identici a quello precedente, con l’aggravante che chiede il sequestro delle azioni. Non solo: in verità i ricorsi in essere sono due, ce n’è anche uno da parte di Sport Spettacolo Holding, con promotore sempre Vidal. Il tutto durante il mercato invernale dei calciatori, quasi fosse volontà precisa darci un danno nelle trattative, visto che all’esterno, nei confronti degli altri club, diamo un’immagine di debolezza. Che la Sampdoria rischi una perdita di soldi è evidente, per fortuna queste mosse non influenzano gli investitori, che, pur essendo un po’ spaventati, o comunque infastiditi, continuano a rinnovarci la loro fiducia. Tanto per essere chiari, ci hanno dato i 6 milioni necessari per pagare gli stipendi federali e onorare gli impegni entro il 16 febbraio. Se temessero il peggio, non immetterebbero del “cash” per mantenere in vita la società, se non fossero sicuri di come andrà a finire questa storia, non farebbero iniezioni di liquidità, col rischio di perdere il capitale versato. Perchè sia chiaro, i nostri non sono prestiti, sono soldi erogati dagli investitori, che credono fortemente nel progetto Sampdoria".
Quale il danno? "Azioni di disturbo alla normale attività d’impresa. La gente sente parlare di tribunali e chiede: cosa sta succedendo? Per fortuna i nostri sono investitori che potrei definire “fedeli”. Sono gli stessi da mesi, hanno sempre garantito solidità finanziaria. A questi si aggiungono i molti interessati a entrare: ha detto giusto Manfredi, la Sampdoria ha tanto appeal, è un soggetto più che mai appetibile. Però, inutile negarlo, questi potenziali investitori, sono frenati dalla presenza di queste azioni legali. Se non esistessero più tutte queste manovre di disturbo, la coda di persone disposte ad investire nella Sampdoria inizierebbe a Bogliasco e finirebbe a Ventimiglia".
In caso di sequestro delle azioni, quale sarebbe lo scenario? "In linea di principio nessuno. Toglie serenità alla gestione, destabilizza, gli investitori diventano più rigidi. Nessuno si ritirerebbe, tirare troppo la corda però non conviene. Bisogna ricordare che pazienza e fiducia non sono infinite. Ci tengo però a sottolineare come la Sampdoria sia pronta ad affrontare il 28 febbraio con serenità e ottimismo. Trovare un accordo prima? Sono sincero, non ci credo molto".
Sul piano finanziario? "Grazie all’impegno degli investitori esiste la copertura per chiudere questa stagione e iniziare la successiva. Questo pur con una struttura sovradimensionata rispetto al campionato d’appartenenza, vedi il più alto monte ingaggi della B. Non stiamo cercando nuovi soggetti e risorse per sopravvivere, ma per aumentare la capacità, avere le spalle più larghe, essere più solidi e ambiziosi. Solidi anche in caso di B? Qualsiasi “business plan” prevede più livelli, al piano A, immediata promozione, se ne affianca un secondo, permanenza per un paio d’anni in B. I proprietari non sono più i mecenati di una volta: chi investe, vede valore inespresso e va avanti sino a quando non recupera. Da tifoso invece le do un’altra risposta: prima torniamo in A e meglio è. Non lo dicono i soldi. Lo dice la storia di questo club. I play off? Cerchiamo di andarci, finale in crescendo e recupero dei tanti infortunati. Lì si ricomincia da zero e può accadere di tutto. Perchè non credere in ciò che oggi si ritiene impossibile?".