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Samp, Ferrero: 'Scudetto nel 2018. E su Gabbiadini...'
IL RIMEDIO GIUSTO ALLA NOIA DEL NOSTRO CALCIO - "Vedo il calcio come un divertimento e lo vorrei liberare dalla noia che lo pervade. Per questo do sfogo al mio istinto e mi comporto come mi vedete. Tutto spontaneo, niente creato ad arte. Questa è la parte scherzosa, poi c'è il lavoro, una cosa seria, che ha bisogno di testa, cuore e gambe. Per me una società di calcio è un'azienda, che non deve fare finanza, ma impresa, se possibile creare posti di lavoro. Costi, ricavi, investimenti, idee. Io rispetto i calciatori, se sono uomini ci parlo volentieri, cerco di trattarli al meglio, ma l'amore è per la mia società".
IL RAPPORTO CON MIHAJLOVIC - "A leggere i giornali lo vogliono tutti, se la ricorda Mina? "Parole, Parole, Parole". Io sto ai fatti: è un uomo passionale, leale, un grande allenatore che si diverte lavorando molto. A volte si arrabbia, quando le cose non funzionano e fa bene. Finché starà con noi, penserà solo alla Samp. Mi fido della persona, che viene prima di ogni cosa".
SULLA CESSIONE DI GABBIADINI - "Il calcio è come quel mare: tanta acqua, poco pesce. Se devo parlare con un procuratore, lo incontro. E se è un uomo vero, il feeling non manca. Non posso svelare nomi o trattative. Però le dico una cosa: se a gennaio ne va via uno (Gabbiadini, ndr), magari ne arrivano tre".
SULLA POLEMICA CON THOHIR - "Ho sbagliato, gli ho scritto una lettera di scuse, è tutto chiarito, non vede l'ora di conoscermi. Non era razzismo, non ho niente contro i filippini. Se avessi detto manda via quel tedesco ci sarebbe stato tutto questo rumore?".
UN SOGNO CHIAMATO SCUDETTO - "Non quest'anno. Ci proveremo entro il 2018, la stessa scadenza del contratto di Osti appena rinnovato, il nostro eccellente ds".