Sampdoria, Ferrara:| 'Punto su Eder; e Poulsen...'
«Non sarà facile ma proveremo con tutte le nostre forze a conquistare i tre punti. Al di là del risultato, vorrei rivedere quello che ho visto quasi sempre nella mia squadra. Non il primo tempo di Chievo, tutto qui». Sicuro, deciso e fiducioso. Ciro Ferrara dimostra ancora una volta di avere le idee chiare. A Parma si va per cercare il massimo. «Io mi aspetto la Sampdoria di sempre - spiega il mister blucerchiato in conferenza stampa a Bogliasco -. Ho rivisto la partita del "Bentegodi", non una bensì due volte: è vero che non siamo stati brillanti come in altre occasioni, ma pur non giocando ai nostri livelli abituali potevamo portare via quanto meno un punto. Soltanto nel primo tempo mi permetto di dire che i ritmi sono stati bassi, siamo stati sottotono come non ci era mai capitato, ma non ho visto una Samp dominata dall'avversario e in queste due settimane abbiamo lavorato bene».
Affrontate un Parma smanioso di riscatto, ma voi non siete da meno...
«Esatto. Abbiamo tanta voglia di tornare sul campo. Purtroppo per la quinta volta in otto giornate dovremmo affrontare una trasferta e, dopo Pescara e Chievo, una squadra che vive un momento difficile, in situazioni di classifica particolari. Le dichiarazioni del loro presidente sull'importanza di questa gara la dicono lunga sugli avversari che troveremo, ma noi abbiamo voglia di riprendere il cammino. E mi aspetto una Sampdoria con grandissimo spirito di sacrificio».
Malgrado gli ultimi due risultati negativi, rimanete in una buona posizione. «All'inizio avremmo firmato tutti per una classifica di questo tipo. Abbiamo 11 punti reali, che poi sono 10 per la penalizzazione. Penso che a quota 11 ci siano squadre rivelazione a detta di tutti, come Fiorentina e Catania. Questi punti li abbiamo ottenuti con un certo tipo di atteggiamento e non saranno due sconfitte a farcelo cambiare».
L'idea di base resterà la stessa dunque?
«In queste giornate abbiamo mantenuto un assetto tattico identico, sono cambiati soltanto gli interpreti a seconda della condizione del gruppo, delle squalifiche e degli infortuni. Non sempre ho potuto schierare la stessa formazione, ma abbiamo raggiunto determinati risultati. Questo è merito dei ragazzi e di una rosa che mi permette di lavorare al meglio nonostante le emergenze».
Che spunti le ha dato la gara col Monaco?
«Nelle soste è una volontà mia, d'accordo con la società, organizzare amichevoli proprio per valutare tutti gli elementi a mia disposizione. In quegli impegni ho sempre avuto risposte, positive e negative, ma comunque risposte. La partita col Monaco mi ha dato molti spunti: potrebbero nascere situazioni nuove. Mi riferisco all'assenza dell'ultima ora, quella di Obiang. Per Parma non ce la fa, ma mi auguro di recuperarlo per la prossima settimana».
Restando ai singoli. Juan Antonio come sta?
«Ho parlato con il ragazzo, si allena con noi in maniera stabile da 10 giorni. Con il Monaco non se l'è sentita di scendere in campo per il quarto d'ora finale e allora abbiamo ritenuto opportuno testarlo un po' con la Primavera. Dalla prossima settimana rientrerà a pieno regime».
Poulsen?
«Poulsen è stato convocato dalla nazionale la sera di Samp-Monaco. Mi hanno detto che, con 70 minuti nelle gambe, si è allenato il giorno dopo in modo abbastanza sostenuto ed ha accusato un problema muscolare. Per fortuna era una cosa di lieve entità ed è riuscito a recuperare».
In avanti Eder torna a sostenere Maxi. Un bel punto di ripartenza?
«Sì, loro due si completano. Eder è un giocatore importante: per le sue qualità, per le sue caratteristiche è un recupero fondamentale. Sta svolgendo un grandissimo lavoro, non solo in fase di non possesso, ma per quello che riesce a creare, per quello che riesce a dare alla squadra e per il pericolo continuo che può arrecare ai suoi avversari. Il gol, per me, non è un problema: mi rendo conto che lui avrebbe il piacere di tornare alla rete, ma sono convinto che il suo digiuno finirà».
Una mano potrebbero dargliela gli oltre 3.000 sampdoriani che avrete accanto al "Tardini"...
«Il nostro pubblico rappresenterà un motivo in più per dimostrare il nostro valore. Noi siamo contentissimi di avere tanti tifosi al seguito. Ognuno di noi ha un senso di attaccamento a questa maglia e, per loro, cercheremo di onorarla. Sarà una grande spinta e una ragione in più per fare bene».