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Sampdoria, Faggiano: 'Osti? Mi dispiace. Ferrero presidente presente. L'incontro con D'Aversa...'
Proprio su Ferrero, Faggiano spende parole di stima: "È un presidente presente, vuole sapere tutto. È un rapporto che sta crescendo, un rapporto vero, significa che ci sono anche alti e bassi, ma l’aspetto fondamentale è dirsi sempre tutto per il bene ella società. E lo facciamo. Telefonate? Una dimostrazione in più di come voglia fare bene, tenerci tutti sulla corda, trasmetterci la sua carica".
E la questione Osti? "Mi dispiace. Con Carlo ho un’amicizia che dura da tempo. Potrei quasi essere suo figlio. Ci eravamo parlati, avevamo trovato un equilibrio nella divisione di compiti e competenze. Per il resto non entro nelle scelte del presidente".
Per quanto riguarda i tifosi e il derby, ha le idee chiare: "Con lo stadio a metà, ancora non c’è stato un vero e proprio “incontro” e non vivo il centro di Genova. Sto a Bogliasco. Però quando cammino li incontro mi trasmettono il loro entusiasmo. Anche questo è uno stimolo. Derby? Ormai ho capito che nel “forza Samp” è compreso anche un “vincete il derby”. Squadra? Penso che la squadra debba essere consapevole della propria forza. Si sta lavorando bene, ma in campo dobbiamo ancora migliorare non a livello di intensità o di voglia. Ma di fondamentali. Dobbiamo stare più attenti, non possiamo sbagliare così tanti passaggi. Anche semplici. Perché in A ti puniscono. Dobbiamo aiutarci di più, urlare ma in senso positivo, tenerci in allerta. Secondo me potevamo avere qualcosa in più con maggiore attenzione. Dispiace fare due gol alla Juventus e tre all’Udinese e portare a casa solo un punto. Ripeto, dobbiamo stare attenti. E non mi riferisco solo alla difesa. Quando si prende gol, lo subisce la squadra intera. Panchinari compresi. L’armonia del gruppo aiuta a non incassare gol".
Nessun problema con D'Aversa. Faggiano derubrica anche l'incontro a Milano tra Ferrero, l'allenatore e il ds: "D'Aversa lo vedo carico. Allenare o essere il ds della Sampdoria non è un compito semplice, ma motivo d’orgoglio. È il primo ad arrivare a Bogliasco e l’ultimo ad andarsene. Non è una frase fatta. Analizza ogni minimo dettaglio e quando c’è qualche errore, penso che se ne assuma troppa responsabilità. Incontro a Milano? Era già programmato. Non abbiamo chiamato l’ambulanza. È stato costruttivo. Si è parlato di programmazione, del mercato di gennaio. Poi certo anche delle partite, ma in un discorso a largo raggio, non era una riunione d’emergenza. Che il mister sia andato via a metà allenamento… settimana particolare, della sosta, mancavano i nazionali.. il presidente era a Milano. Abbiamo sfruttato questa occasione. Asticella? Quella riunione era propedeutica al mercato di gennaio. Il presidente ha già le idee chiare che vuole sviluppare. È positivo".
E sul prossimo incontro con il Cagliari? "Fa strano vedere il Cagliari ultimo con quella rosa. Avevano un buon allenatore, ne hanno preso uno validissimo con tanta esperienza. Penso che li abbia caricati a molla. Noi dobbiamo giocare come sappiamo, senza lasciarci intimorire da niente. Abbiamo avuto tanti infortuni nello stesso reparto. Non mi piango addosso, ma lo noto. Ora rientrano sia Gabbiadini che Verre, ma non possiamo aspettarci siano già al massimo. Dualismo Quagliarella-Caputo? Non mi preoccupo. So che sono professionisti. Vanno d’accordo anche fuori dal campo. Nessun dualismo. Caputo non ha fatto il ritiro con noi, ha avuto bisogno di un po’ di tempo. Ogni allenatore li vorrebbe in squadra. Siamo felici quando segna Francesco e quando segna Fabio. Ma siamo felici quando segna la Sampdoria" conclude.