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    Sampdoria, è il momento di Vialli: ecco come può far suo il club e far finire per sempre l'era Ferrero

    Sampdoria, è il momento di Vialli: ecco come può far suo il club e far finire per sempre l'era Ferrero

    • Renzo Parodi
    Termina l’era di Massimo Ferrero alla Sampdoria, una parentesi durata (troppo): sette anni, sei mesi e 17 giorni da quel 12 giugno 2014, giorno in cui lo sconosciuto personaggio del mondo del cinema comparve a Genova, lasciando tutti di stucco. No, non era il re del cioccolato – i tifosi si erano illusi – era un picaresco personaggio uscito dal cilindro della famiglia Garrone-Mondini. Un soggetto destinato a far parlare molto di sé e non soltanto nel calcio. La sua parabola si è spezzata il 6 dicembre scorso, quando la Guardia di Finanza lo ha arrestato e accompagnato a San Vittore, schiacciato da accuse pesantissime: bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e reati fiscali vari, in relazione a quattro società calabresi delle quali la procura di Paola lo considera l’amministratore di fatto, sebbene le società siano riconducibili alla figlia Vanessa e al nipote Giorgio, agli arresti domiciliari, concessi anche al Viperetta il 23 dicembre scorso.

    Ora la strada per la cessione della Sampdoria è aperta. All’orizzonte si profila netta la figura che esalta i tifosi: Gianluca Vialli, il bomber dello scudetto. Il gemello di Roberto Mancini, col quale formò la coppia dei Dioscuri del gol nella Sampdoria di Paolo Mantovani. Vialli con la piattaforma Tifosy è in pole position per rilevare il club dai Ferrero. Agisce in società con altri finanziatori americani. Il riserbo è massimo e i nomi saranno rivelati soltanto ad affare concluso. Le voci che indicano nel Fondo sovrano saudita Pif (Public Investments Fund), neo proprietario del Newcastle, come un possibile concorrente di Vialli & C sono, al momento, semplicemente voci. Senza riscontri certi. Vidal ha dichiarato a Tuttosport: “Le manifestazioni di interesse sono cinque, Uno aveva rallentato, uno aveva ripreso e su due siamo ancora in attesa. Uno al momento è fermo per le vicende dell’ex presidente ma siamo convinti che adesso qualcosa cambierà col nuovo board”. Vidal fa il Vidal e spera nell’asta ma la realtà è che Vialli si avvicina. E non investirà più di 28-30 milioni pe rilevare la Sampdoria, appesantita da oltre cento milioni di debiti.  

    In attesa dell’epifania genovese dell’ex bomber, in plancia di comando alla Sampdoria da ieri sono saliti in quattro: il presidente è il genovese Marco Lanna, 193 presenze da calciatore nella Sampdoria, la squadra del cuore con la quale conquistò lo storico scudetto del 1991. Lo affiancano Antonio Romei, ex legale di Massimo Ferrero, per un breve periodo vicepresidente della società. La rottura fra i due, traumatica, risale al 2019. Ferrero lo accusò di aver parteggiato per la cessione della Sampdoria al duo Knaster-Dinan, con Vialli presidente in pectore, e lo allontanò bruscamente dal cda del club. Fra i due da allora è stato gelo assoluto. Il ritorno di Romei in Sampdoria è un altro segnale che Ferrero è davvero fuori dai giochi. Anche Vidal si è chiamato fuori dal cda e ha fatto la cosa giusta. Come trustee rischiava il conflitto di interessi. Azzerato il resto della compagnia. Castanini, Profiti e Fiorentino sono usciti di scena. L’ennesimo segno che si è scelta la discontinuità.  

    Accanto a Romei lavoreranno Alberto Bosco, attuale direttore operativo, la mente finanziaria del club che aveva gestito i conti con perizia ed equilibrio negli ultimi difficilissimi mesi. E Gianni Panconi, socio di Ernst&Young, affiancato a Bosco nella gestione contabile. Laureati in economia (Bosco alla Bocconi, Panconi a Genova), genovese il primo, savonese il secondo, sono entrambi tifosissimi della Sampdoria e con Lanna costituiscono una terna che esalta i tifosi. Felici di rivedere la Sampdoria in mano ai sampdoriani. Bosco e Panconi saranno chiamati a coniugare i difficili equilibri gestionali nel periodo di passaggio tra la vecchia e la nuova proprietà. Dovranno fare cassa senza indebolire la squadra che non è affatto fuori dalla lotta per non retrocedere. Colley, Bereszynski, Thorsby sono i maggiori indiziati a lasciare Genova. Sarà Carlo Osti, il direttore dell’area tecnica defenestrato da Ferrero a settembre, a gestire il mercato di gennaio, forse col ds Faggiano, fortemente voluto da Ferrero. O forse no. Lanna richiamerà Osti in servizio nei prossimi giorni.

    Le cessioni di un paio di pezzi da novanta – e dei giocatori superflui: Depaoli, Murru, Torregrossa, forse Verre - dovrà rispettare una condizione: trovare adeguati sostituti che non li facciano rimpiangere. Esercizio ad alto rischio, purtroppo a quanto pare ineludibile. A meno di un intervento diretto di Garrone che però non sembra ipotizzabile. Entro fine anno saranno pagati gli stipendi di ottobre ai calciatori quindi da questo punto di vista la Sampdoria è in ordine. Ma poi? Una caduta in B vanificherebbe tutti gli sforzi fatti finora per mantenere a galla la navicella blucerchiata. A fine 2021 il rosso di gestione sarà vicino ai 50 milioni di euro! I debiti hanno sfondato il tetto dei cento milioni. E la cassa non ha benzina per molti mesi a venire.  

    Il compito di Romei è altrettanto delicato. Dovrà pilotare la trattativa per la cessione delle quote della controllante SportSpettacolo, della quale è stato nominato amministratore delegato Massimo Ienca, segretario generale del club. Con lui il cerchio si chiude e i Ferrero ne restano fuori, definitivamente. Ferrero ruppe con Romei i rapporti dopo che, estate 2019, l’allora presidente rifiutò la sontuosa offerta (80 milioni) avanzata dal finanziere americano James Dinan, col socio Alex Knaster, russo di cittadinanza britannica. Alla presidenza si sarebbe collocato l’ex bomber Gianluca Vialli. Proprio a Vialli e alla sua piattaforma Tifosy (nella quale è socio con Fausto Zanetton), porta la pista che condurrà alla nuova proprietà. Da mesi Vialli è silenziosamente al lavoro per riallacciare le fila spezzate dal “no, grazie” di Ferrero a Dinan e Knaster. Ferrero resta (per ora) con la figlia e il nipote proprietario delle quote di SportSpettacolo, la srl che controlla la Sampdoria, ma non può muovere un dito. Anzitutto perché la Sampdoria resta custodita nel trust creato per soddisfare i creditori delle due aziende dei Ferrero (Eleven Finance e Farvem) in odore di fallimento. E poi perché dopo l’arresto dell’ex patron i tre sono stati privati dal gip della capacità giuridica di effettuare qualunque atto relativo alle loro società, Sampdoria compresa naturalmente. 

    La società blucerchiata è in mano al trustee Gianluca Vidal che dovrà facilitarne la cessione. Vidal è rimasto fuori dal nuovo cda e la mossa lascia intendere molte cose. Dopo il terremoto provocato dall’arresto dei Ferrero, Vidal ha preso atto che l’unica strada per salvare capra (il club) e cavoli (soddisfare i creditori dei Ferrero) è la cessione del club in tempi rapidi e senza più giochini dilatori. Opera quindi in quel senso. Nell’interesse dei creditori e anche nel proprio, qualcuno dovrà pur pagargli la parcella. Vialli e Romei conoscono alla perfezione i conti della società, la due diligence del 2019 è stata aggiornata in tempo reale e Bosco garantisce della attendibilità dei conti che peraltro restano assai critici.

    L’asse portante della nuova proprietà sarà la Tifosy di Vialli e Zanetton, l’ex bomber oggi capo delegazione della Nazionale italiana guidata in panchina da Roberto Mancini, contribuirà con capitali propri e dunque Luca sarà un presidente azionista. Lo affiancheranno con differenti impegni finanziari i soci della Iconic Sports Acquisition Corporation la Spac (Special Purpose Acquisition Company) fondata lo scorso ottobre da Vialli e Zanetton (e già quotata a Wall Street) con la partecipazione di james Dinan (proprietario del fondo York Capital), di Edward Eisler (patron del Fondo Eisler, un hedge fund con sede a Londra), amico di Vialli e Alex Knaster, fondatore del Pamplona Capital Fund e oggi anche azionista di maggioranza del Pisa calcio. Eisler sarà certamente della partita-Sampdoria e Dinan entrerà nel business con una piccola quota. Il grosso dell’investimento lo garantirà un finanziere, probabilmente made in Usa. Alcune tracce avevano condotto a BC Partners, l’interesse del fondo britannico ultimamente si era raffreddato, di fronte allo stallo in cui era finita la Sampdoria. Ora che la situazione si è sbloccata Bc Partners potrebbe tornare sulle proprie decisioni. Non mancheranno comunque i quattrini alla nuova Sampdoria che svilupperà il progetto di calcio che Vialli coltiva da tempo. Una società bene inserita nel contesto cittadino (anche attraverso una forma di azionariato popolare) ma proiettata nel panorama internazionale e globale.  

    Si volta dunque decisamente pagina e la lunga marcia nel deserto della società che fu grande con Paolo Mantovani si avvia finalmente a cambiare di mano. Il tempo non è una variabile indipendente. Occorre evitare che l’interregno si prolunghi oltre la soglia di rischio. E soprattutto affrettarsi a staccare la Sampdoria dalla piramide che la collega, attraverso SportSpettacolo, a Holding Max, la capofila della famiglia Ferrero dalla quale dipende l’intera galassia delle sue malandate società cinematografiche e immobiliari. Se crollasse la piramide sotto i colpi delle inchieste giudiziarie (con Paola ora è attiva anche Roma che indaga i tre Ferrero per bancarotta fraudolenta in relazione alla presunta sottrazione di oltre un milione di euro dalla Sampdoria), anche il club blucerchiato finirebbe sotto le macerie dell’ex impero ferreriano. Come evitarlo? Acquistando non la Sampdoria ma la SportSpettacolo, sottraendo così la società blucerchiata - che ad oggi non ne risulta coinvolta – dalle eventuali conseguenze nefaste dalla malagestione dei Ferrero. La stecca è in mano a Gianluca Vialli. Deve giocare la partita più importante. Presto e bene.

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