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  • Sampdoria e Genoa, c'è la data per l'asta del Ferraris: 'Se non ci saranno offerte...'

    Sampdoria e Genoa, c'è la data per l'asta del Ferraris: 'Se non ci saranno offerte...'

    • Lorenzo Montaldo
    Segnatevi questa data: 17 ottobre 2018. Dalle ore 10.00, per la prima volta lo stadio Luigi Ferraris di Genova sarà in vendita. Una notizia che interessa particolarmente Sampdoria e Genoa, le due società liguri interessate ad acquistare l'impianto. La base d'asta, però, sarà particolarmente alta: si partirà da 16 milioni e 578mila euro, il 10% in meno rispetto alla perizia fatta a suo tempo dall'Agenzia del Territorio, che lo aveva valutato 18 milioni e mezzo.

    Proprio per questo motivo però la gara probabilmente andrà deserta. I blucerchiati e i rossoblù erano intenzionati a spendere circa 7-8 milioni di euro per la struttura, e ritengono la cifra richiesta fuori mercato. "Se il primo bando andasse deserto, abbiamo una seconda possibilità e un ulteriore ribasso del 10%" ha spiegato a La Repubblica l'assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi. "A noi interessa fare le cose bene, non c’è tutta questa esigenza di correre". Palazzo Tursi comunque non è rimasto stupito dall'alta valutazione fatta dall'Agenzia, anche se il Comune pensava che il valore dello stadio non superasse i 16 milioni: "I nostri uffici l’avevano valutato questa cifra, quindi me l’aspettavo" conferma Piciocchi. "Noi abbiamo un obbligo di periziare quando facciamo gli acquisti, non quando vendiamo. Certo è che di fronte a particolari oggetti come lo stadio, che non è un appartamento, si richiede la collaborazione dell’Agenzia, come abbiamo fatto con il waterfront. Per tutelarci, per fare le cose per bene".

    Nel bando d'asta sono indicate anche le caratteristiche dell'immobile, che vanta una superficie di 20.378 mq comprendente gradinate, tribuna e ospiti, e aree scoperte esterne per 7.157 mq. La capienza si attesta a 36.348 posti, ma è ben evidente anche la dicitura di "immobile che ricade nelle aree esondabili". Una situazione che dovrebbe cambiare dopo la realizzazione degli scolmatori nel Bisagno.

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