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Da Samp e Chelsea al ritiro a 27 anni: Foti, nuovo vice di Mourinho, una storia da raccontare
Nel 2006 l'esordio in Serie A e un mese dopo il primo gol, nel 4-2 rifilato al Messina. I paragoni si sprecano. Qualcuno lo avvicina a Ibra, e addirittura si parla di offerte da top club di Premier per quel ragazzino alto e tecnico, considerato uno dei giocatori più interessanti a livello europeo. "E' vero, mi voleva il Chelsea. Credo stia continuando a chiedere informazioni su di me alla Sampdoria" confessò lui stesso in un'intervista a giugno 2006. "Dopo il fallimento del Venezia prima di firmare con il club blucerchiato fui contattato anche da Chelsea e Tottenham. Preferii restare in Italia e legarmi alla Sampdoria e non mi pento assolutamente della scelta. Quando presi la decisione, pensavo che l' esperienza inglese fosse definitivamente tramontata e invece mi hanno detto che dopo il mio gol al Messina, il primo in serie A, il Chelsea e il Tottenham si sono fatti di nuovo sentire. Non solo: ho letto sui giornali che pure il Manchester United ha cominciato a seguirmi".
La carriera di Foti sembrava pronta a decollare, ma nel Doria 2006/2007 lo spazio era poco: davanti c'erano Flachi, Bazzani, Bonazzoli e un certo Quagliarella, nell'annata della sua esplosione in Serie A. Difficile sgomitare tra quattro punte così, meglio emigrare. Prestito in Serie B al Vicenza, da gennaio, e subito 6 gol in cadetteria. A giugno torna alla Samp, a luglio viene aggregato alla prima squadra ma, ancora una volta, non trova minutaggio. Gioca con la Primavera, e fa 8 gol in 9 partite. A gennaio un nuovo prestito, a Messina in Serie B, e qui le zampate diventano soltanto 2 in 17 presenze. Da lì iniziano i problemi. I cambi maglia non si contano più: Treviso, Piacenza e Empoli, in ordine cronologico. Fa anche parecchie apparizioni, 19, 18 e 18, condite da 7 reti complessive, e rimane di proprietà della Samp. Poi, nel 2012, il cordone ombelicale viene tagliato.
Ad inizio stagione 2011-2012, Foti torna al Doria, nel frattempo impegnato in Serie B, e gioca la prima parte di campionato al Doria. A gennaio va al Brescia, e nell'estate 2012 cambia definitivamente società, diventando di proprietà del Lecce. L'attaccante siciliano ha 24 anni, e pare pronto a prendersi definitivamente la scena. Sta bene, segna e guida i salentini: 15 gettoni, 8 centri e 3 assist in quella Serie C trascinano una piazza importante come quella pugliese ai play off. Può essere il suo anno.
E invece no, neppure quello è il suo anno perché qui ci imbattiamo un'altra costante di gran parte della sfortunata carriera di Foti, ossia gli infortuni. Continui, martellanti, frequenti e culminati con il problema più fastidioso, l'ernia del disco, che gli impedisce fisicamente di giocare. Nell'estate 2013 si opera, ma non sarà praticamente più lo stesso: esperienze in Svizzera e nel calcio minore rappresentano la fine di una carriera conclusa ufficialmente a soli 27 anni. Foti torna a vivere a Genova, dove ha tanti amici, e si costruisce una carriera post calcio giocato. Merito di Giampaolo, che lo accoglie nel 2016 nel suo staff, appena arrivato a Bogliasco. Foti lo affianca nei tre campionati genovesi, lo segue a Milano e Torino, poi torna a casa, nella ormai 'sua' Liguria, quando Giampaolo resta disoccupato. Almeno sino a pochi giorni fa.
Suona il telefono, e la chiamata è di quelle che non puoi rifiutare. Dall'altra parte della cornetta c'è José Mourinho, uno degli allenatori più carismatici e famosi del mondo, che ti chiede di diventare il suo vice. Come fai a dire di no? Infatti, Salvatore non dice no. Accetta, andrà alla Roma, sarà il secondo dello Special One. Uno che, guarda caso, con il Chelsea di inizio carriera ha un discreto legame. L'augurio per Foti, ragazzo perbene, molto conosciuto e altrettanto stimato a Genova, è che possa riprendersi oggi quello che il pallone gli ha tolto da ragazzo anche se con un nuovo ruolo, quello di... Special Two.