Sampdoria, Da Costa: 'Trasformerò i fischi in applausi'
Il portiere della Sampdoria Angelo Da Costa non ha dimenticato i fischi che il pubblico di Marassi gli ha riservato al termine della gara contro il Milan. 'Sono ancora un po' arrabbiato, però voglio che lo stato d'animo non condizioni la mia settimana lavorativa: che si vinca o che si perda la testa non deve cambiare, sennò sono guai - ha affermato il portiere brasiliano a Il Secolo XIX -. Domenica sera ero incazzato, tanto. Perchè abbiamo perso la partita e perchè ho commesso un paio di errori che sono risultati decisivi per la sconfitta. So che in questa professione certi momenti sono sempre dietro l'angolo. Ormai sono abituato a viverli, e un pochino anche a gestirli. Penso sia fondamentale non pensarci troppo, non farseli pesare. Perchè più ci pensi, peggio è. Naturalmente senza far finta che non sia successo nulla. Però la maggior parte delle energie mentali le voglio investire sul lavoro quotidiano. L'obiettivo è far bene tutti i giorni, non solo la domenica. Le critiche feriscono sempre, e qualcuna che non ti aspetti può sempre arrivare. Io però cerco di prendere il lato positivo delle cose. Chi mi critica oggi, potrebbe applaudirmi domani. Per me questo diventa una motivazione supplementare. A me non piace commentare il lavoro di altre persone, e tanto meno i giudizi che le altre persone esprimono sul mio lavoro. Dentro di me tengo però solo le critiche che ritengo giuste. E dentro di me so che ogni settimana mi preparo nel modo migliore per la partita successiva. E so di fare sempre le cose giuste, dentro e fuori dal campo. E questa consapevolezza mi dà serenità e tranquillità. Poi so anche che la partita è il momento chiave e lì è questione di attimi. Un secondo in più o uno in meno ti cambia tutto. Adesso le cose per me non stanno andando bene, devo lavorare di più. C'era un fallo di Pazzini sul gol del 2-0? Me lo ha detto anche lui in campo, però non posso fischiarmelo, deve farlo l'arbitro. Mi ha fatto molto più incazzare il primo gol. Ho lasciato la palla proprio lì davanti sui piede di Taarabt... I fischi sinceramente un po' di dispiacere me lo hanno dato. Perchè oltre ad avere la fortuna di giocare nella Samp sono anche un tifoso sampdoriano e voglio un gran bene a questa squadra. Sentire i tifosi fischiare mi dà sensazioni strane... Tutto quello che sono l'ho costruito nella e con la Samp. Grazie e ai suoi tifosi. Però ripeto, la mia motivazione è trasformare i fischi e in applausi. Penso solo ad aiutare la Samp a salvarsi. Dando il massimo di me. Mihajlovic? Mi ha detto cose che mi hanno fatto piacere. Come hanno fatto anche alcune persone che mi sono state vicino in questi giorni, come il responsabile della comunicazione Marangon che è qui davanti a me. I pochi messaggi e le poche telefonate che ricevi quando le cose vanno male, e che magari ti dicono che hai sbagliato, secondo me valgono più dei tanti complimenti che ricevi quando tutto va bene. Gli errori che mi imputo? I gol nel derby, la punzione di Mertens a Napoli, quelli con il Milan... Altre volte avrei dovuto fare di più. Ma non sono errori. In ogni caso, come si può dire con sicurezza che un altro non avrebbe preso i miei gol? E poi comunque non mi sembra che la difesa della Samp sia la peggiore del campionato. Abbiamo un'ottima organizzazione difensiva. Non so, forse dovrei provare ad essere più acrobatico nelle parate... Ma sono così e non posso cambiarmi. Per me oggi quel che conta è salvarsi'.