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    Samp, cosa contesta la Finanza a Ferrero: dalle plusvalenze con la Juve alla malversazione, la situazione

    Samp, cosa contesta la Finanza a Ferrero: dalle plusvalenze con la Juve alla malversazione, la situazione

    • Lorenzo Montaldo
    Il blitz della Guardia di Finanza arrivato ieri mattina attorno alle dieci nella sede della Sampdoria origina da accuse nette: truffa ai danni dello stato, malversazione e falso in bilancio. Così le Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Genova, per parecchie ore hanno raccolto un'ingente mole di documentazione negli uffici di Corte Lambruschini e nelle varie banche da cui la società di Massimo Ferrero aveva ottenuto finanziamenti. Anche perché l'inchiesta riguarda appunto il periodo di gestione Ferrero, finito sul registro degli indagati insieme all'avvocato Antonio Romei e ad Alberto Bosco, ancora membro del Cda. La perquisizione peraltro non si è limitata soltanto alla sede doriana e a Genova: sono state visitate - senza risvolti penali - a Milano Macquarie Bank e Banca Sistema, mentre a Roma la GdF compiva perquisizioni nella sede di Sace, dell'Istituto per il credito sportivo e nella sede del Mediocredito Centrale

    PLUSVALENZE - I rami che vengono contestati sono sostanzialmente tre. Il primo, come noto, è quello delle plusvalenze fittizie che coinvolge anche la Juventus e origina dalle carte trasmesse ai colleghi genovesi dai magistrati di Torino a seguito della maxi inchiesta sui bianconeri lo scorso 25 febbraio. I nomi finiti sul taccuino sono quelli di Audero, Francoforte, Gerbi e Stoppa per la Samp, mentre lato bianconero si parla di Daouda Peeters, Vrioni e Mulè. Samp e Juve, registrando plusvalenze fittizie o incassi inferiori a quelli effettivi, avrebbero quindi causato "l'indebita detrazione di Iva nonché l'annotazione di costi superiori a quelli effettivi". A proposito di ciò, giova ricordare come la giustizia sportiva abbia già prosciolto due volte la Samp: il 17 maggio 2022 fu il Tribunale Federale Nazionale, a gennaio 2023 invece è stato il turno della Corte Federale di Appello.  

    FONDI SACE - Secondo filone dell'inchiesta, la presunta indebita percezione dei fondi Sace, lo strumento di sostegno economico garantito dallo Stato e creato per compensare gli effetti Covid. Nella ricostruzione dei magistrati, la Sampdoria non avrebbe dovuto percepire l'intero importo. Ciò comporterebbe, come logico, il reato di truffa ai danni dello Stato. Si parla di 62 milioni di euro complessivi, così suddivisi: 5 da Mediocredito centrale, 17 da Banca Sistema e 40 da Macquarie Bank.

    MALVERSAZIONE - C'è una terza via che si apre per gli inquirenti, e riguarda la malversazione proprio di questi 62 milioni da parte di Ferrero. Gli investigatori sostengono infatti che il Viperetta abbia 'dirottato' questi fondi in altre società del suo gruppo. Questo filone dell'inchiesta nasce dal materiale della Procura di Paola, in Calabria. Qui Ferero era stato al centro di un'altra inchiesta, quella che lo aveva portato all'arresto a dicembre 2021. Nel dispositivo dei magistrati si legge: "Risulta che una parte dei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica sia stata destinata a scopi diversi rispetto a quelli per i quali la garanzia era stata concessa, essendo stata invece utilizzata nell'ambito di procedure fallimentari di altre società operanti nel settore cinematografico, riferibili allo stesso Ferrero".

    DICHIARAZIONI - Ferrero che, per inciso, ieri è regolarmente intervenuto sul suo programma di Radio Unicusano con una breve dichiarazione: "Non so niente, io sto qua a lavorare. Qui si dice 'Indagato Ferrero'. Ma questo è un fatto anziano, rimango un po' basito, io rispetto la giustizia italiana che è l'eccellenza del nostro paese. Se sarò indagato, intendo rispondere. Non vorrei alimentare una polemica su questa cosa. Io non ho fatto niente - aggiunge il Viperetta rispondendo ad un ascoltatore - sono uno che lavora e paga ancora un mutuo. Non ho fatto niente, non sono ricco, lavoro, sono uno stipendiato".

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