Sampdoria, Cassano e la lite con Garrone: "Dovevo andare al concerto di Gigi D'Alessio. I genovesi? Pesanti"
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L'ex fantasista è poi sceso nei dettagli del fatto risalente al 2010/2011: "Ero il giocatore più importante. La settimana prima di Inter-Samp, Garrone mi disse: "La prossima settimana c'è da ritirare la Rete d'Argento", un premio come miglior giocatore della stagione precedente. Gli dissi che non volevo andare. Con l'Inter feci una gran partita. E il martedì Garrone tornò a dirmi del premio. Ma ero deciso a non andare perché non avevo voglia e poi c'era il concerto al Carlo Felice del mio amico Gigi D'Alessio. Poi Garrone venne a Bogliasco. "Antonio non ti parlo più da padre ma da presidente, devi andare". Era su una sedia con le rotelle, non l'ho mai detto ma l'ho spinto, e ho iniziato a insultarlo. Lui è andato via tremando, ci è rimasto male. Ma dopo 20 minuti l'ho chiamato tre volte e mi aveva perdonato: 'Tranquillo Antonio' ".
Però la vicenda ebbe un altro epilogo: "La sera ne parlò a cena con i figli. Loro detestavano il mio rapporto da figlio aggiunto con il padre e hanno preso la palla al balzo. Il giorno dopo mi fecero la rescissione del contratto e siamo andati in causa. L'ho persa, l'accordo era di dimezzare l'ingaggio e per me non era un problema. Ma poi c'era un cavillo: alla minima mancanza di rispetto verso chiunque, dal presidente al magazziniere, avrei dovuto pagare una clausola rescissoria di 20 milioni. Io ci ho pensato, sarei rimasto. Ma conoscendomi, che sono un cretino, ho pensato: "Vuoi che negli anni non mando a cagare qualcuno? Evitiamo che facciamo un bagno di sangue". Andai al Milan. Ma prima della sua morte, con Garrone ci siamo chiariti e ci siamo riabbracciati. Il peso, un pochettino, me lo sono tolto".
Cassano ha parlato anche di Genova e del rapporto con i genovesi: "La città è bellissima, vivibile, si sta bene e c'è il mare. Io ci sto benissimo. I genovesi sono pesanti, veramente. E' la città con più vecchi d'Italia, se fai qualcosa a Genova, te lo menano e te lo menano. L'unica cosa buona per me è che non mi rompono le scatole, sono con la puzza sotto al naso. Genova è bellissima sotto tutti i punti di vista, ma per fare i campi da padel, ci ho messo due anni. E questo no, e quello sì. Motivo? Non c'è motivo, hanno tanto di quel grano che possono vivere per dieci generazioni, però devono rompere i c......i. Il genovese mugugna, mugugna sempre però io amo Genova e starò tutta la vita a Genova".