Ceduto in prestito dalla Sampdoria al Padova l'estate scorsa, il difensore ungherese Zsolt Laczko sta vivendo un momento particolarmente complicato: dal 5 febbraio scorso è stato messo fuori rosa dalla società veneta. 'Dire che sono rimasto scioccato è un eufemismo: fino ad allora non mi era neppure balenata l'idea di andar via, ma ora sì - ha dichiarato il giocatore al quotidiano Nemzeti Sport -. Mi sono fatto un'opinione non proprio lusinghiera dei dirigenti di questo club: non capisco perché mi paghino, visto che non mi fanno giocare, e non vogliono neppure saperne di annullare il contratto. Il direttore sportivo non risponde più al telefono né a me né al mio procuratore, sono riuscito a parlargli di recente soltanto andando a cercarlo presso la sede del club. Tutto questo mi dispiace, perché ho dato il massimo per il Padova, mentre non posso dire lo stesso di alcuni miei compagni di squadra, i quali hanno cospirato contro Bortolo Mutti (esonerato due settimane fa, ndr). Solo che loro possono tranquillamente giocare, io invece posso solo allenarmi. Certo, sicuramente anch'io ho fatto partite scadenti, ma non è certo a causa mia che la squadra è messa male in classifica. Avrei meritato maggior rispetto. A gennaio avrei avuto diverse possibilità di un trasferimento, ma non mi passava neanche per la testa di andarmene. Adesso sto considerando la Russia, l'Ucraina e tre-quattro altri campionati. Al massimo quattro mesi e poi via da Padova'. In realtà il cartellino di Laczko, come detto, è ancora nelle mani della Sampdoria, e dunque anche il club blucerchiato sarà chiamato ad occuparsi di questa faccenda.