Getty Images
Caputo: 'Faccio 15 gol e salvo la Samp, mi sono comprato al Fantacalcio. Quagliarella...'
Un primo tassello è stato messo, vincendo a Venezia: "Per l’importanza della gara è stata molto significativa per me e la squadra. Siamo stati bravi, vittoria pesantissima: non è che ci siamo salvati ma ci dà slancio, fiducia e serenità. I tifosi sono stati eccezionali, fondamentali, tutta quella gente sugli spalti ci ha caricato: la vittoria era l’unico modo per ricambiare l'immenso affetto. Non vedo l’ora di giocare nel Ferraris pieno: il tifo è la nostra arma in più. Se giochi a calcio non devi avere paura, fai la cosa più bella al mondo, il sogno di tutti" aggiunge Caputo. "Con l’esperienza e il mio passato, gioco sempre a testa alta, provo a trascinare la squadra con l’atteggiamento sul campo, nei momenti duri i più anziani devono farlo. Ci ho messo tanto per ritrovare la A, ora ci sono da 4 anni e voglio restarci più che posso".
Una storia, quella di Caputo, che ricorda quella di Hubner e si intreccia anche al Fantacalcio: "Grande bomber Hubner, la differenza è che non fumo. Il Fantacalcio è una storia fantastica, dal primo anno di A con l’Empoli vivo questa parentesi ludica, bisogna accettare le critiche di chi ci gioca. E poi lo faccio anche io, mi sono pure comprato e ora finalmente le cose vanno meglio".
Il suo rapporto con il gol? "Ci provo in ogni gara. A inizio stagione, per come era iniziata l’annata, ho detto che puntavo ai 15 gol e lo ribadisco pure ora anche se non sarà facile. Il primo obiettivo è la salvezza della Samp, ma se arrivo a 15 la Samp si salverà tranquillamente. Col mister sono cambiate le dinamiche tattiche, faccio cose che ho già fatto, sono più a mio agio. E poi ora mi sono ambientato del tutto con famiglia e figli, ho avuto un po' di problemi extra-calcio all’inizio ma è tutto alle spalle, non voglio alibi, solo salvarci prima possibile. Voglio divertirmi, esultare e fare tanti gol ancora. Ho un triennale, qui sono contento, farà di tutto per restare. Sono già stato all’Entella, la Liguria è quasi la mia seconda terra".
La scelta del numero di maglia? "Non l’ho preso per fare il fenomeno ma per due motivi di cuore. Il primo è che nel 2021 festeggiavo i 10 anni matrimonio con mia moglie anche se seguendo questa logica l’anno prossimo dovrei prendere l’undici. E poi c’è la ragione principale, il 10 era il numero di un mio amico di infanzia venuto a mancare qualche anno fa, Domenico Martimucci. Giocavamo insieme in Eccellenza, lo chiamavamo Zidane, era lui a mandarmi in gol. È morto in modo assurdo, vittima di un attentato in un locale pubblico ad Altamura, con una bomba-carta: era per caso nel posto sbagliato, la sua scomparsa è stata una batosta grossa, ma giocare col suo 10 mi fa ricordare il suo sorriso".
Caputo ha un rapporto speciale con Faggiano: "In realtà è solo la seconda volta che torno con lui, abbiamo girato tante squadre diverse. Ha spinto molto per avermi, ma non sono venuto solo per lui anche se è un grande direttore, un amico. Mi ha voluto al Noicattaro, mi ha preso in Eccellenza, mi ha portato al Bari con Perinetti e Conte e abbiamo vinto la B: è una figura importante. Il rapporto con Quagliarella? Abbiamo già dimostrato in certe gare che possiamo fare benissimo insieme: può fare gol lui, io, gli altri. Il gol per una punta è importante ma per me non è un’ossessione: se vinciamo e non segno sono felice. Fabio è sempre stato un riferimento, un esempio, ha vinto la classifica cannonieri davanti a Ronaldo, non puoi metterlo in discussione, giocare e allenarsi con lui mi gratifica: è bello provare a fare come lui e condividere questa realtà alla Samp"
In chiusura, una battuta sulla Nazionale e sulla prossima avversaria in campionato della Samp: "Dispiace tanto, è una sconfitta per tutti gli italiani. Conosco tanti ragazzi, non è facile per loro pochi mesi dopo l’Europeo vinto, è dura da digerire ma dai momenti bui bisogna ripartire e ricostruire con entusiasmo, le basi ci sono. Non pensavo al Mondiale, l’obiettivo è fare bene con la Samp, poi è il campo che parla: le scelte le fa Mancini e io lo ringrazierò sempre per la chance che mi ha dato convocandomi, è stato un onore. La Roma è una grande squadra, ha vinto il derby, però in casa possiamo farle male e faremo di tutto per prendere altri punti-salvezza".