Getty Images
Sampdoria, caos Ferrero: la ricostruzione
La presenza di Massimo Ferrero ieri sera al Ferraris ha spiazzato i tifosi della Sampdoria. Eppure, la notizia era nell'aria già da tempo: pure prima della partita con il Monza si era diffusa l'indiscrezione del possibile arrivo a Genova del Viperetta, arrivo sventato soltanto dal presidio di un gruppo di sostenitori doriani davanti all'albergo dove era atteso l'ex presidente blucerchiato. Il clima aveva convinto Ferrero a desistere, ma la sua volontà di tornare nel capoluogo ligure era chiara.
Così ieri sera l'imprenditore romano si è presentato al cancello di ingresso accompagnato da alcuni bodyguard, pretendendo di entrare e di raggiungere lo Sky Box presidenziale, che lui ritiene ad uso e disposizione della sua famiglia. L'ingresso è arrivato a metà primo tempo, ma la notizia si è ugualmente diffusa e un gruppo di tifosi si è radunato fuori dallo stadio, mentre altri in Tribuna insultavano il Viperetta. Ovviamente, sono intervenuti all'esterno carabinieri e polizia: gli agenti hanno formato un cordone per fronteggiare i tifosi.
Ferrero non ha scelto una data casuale per tornare: proprio con la Roma, la sua squadra del cuore, nel giorno del ricordo di Paolo Mantovani. Ieri l'ex numero uno di Corte Lambruschini, di rientro da Milano, avrebbe deciso in maniera autonoma di passare dal Ferraris senza avvisare né la società né il CdA, questa la versione fatta circolare in queste ore. In questo modo avrebbe colto di sorpresa i membri del board, che hanno deciso di reagire in maniera unanime.
Lanna, avvisato in tempo reale dell'irruzione di Ferrero, ha abbandonato il box in cui si trovava con la sua famiglia ma non sarebbe riuscito ad evitare l'incontro con Ferrero: i due si sarebbero salutati, poi il presidente, sceso nello spogliatoio, si sarebbe chiuso in un ufficio. A quel punto, la tensione con i tifosi era alle stelle e Ferrero, alla fine del primo tempo, è scappato dal "Ferraris" usando il tunnel dello spogliatoio e uscendo dal lato Distinti. A cercare di placare i tifosi sarebbero stati Sergio Tantillo, responsabile biglietteria e "Slo", e il segretario generale Ienca, spiegando che Ferrero aveva nel frattempo già abbandonato l'impianto.