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Sampdoria, Audero: 'L'anno scorso critiche esagerate. La Nazionale? Ci spero'
Audero, quindi, è tranquillo: "Sì, io sono sereno, anche se tante volte mi viene da ridere perché sembra che sia arrivato l'anno scorso mentre sono qui dall'anno prima e non mi pare di aver fatto male. Senza tifosi è strano. Per tante squadre per me è stato un punto a favore, per altre no. Più si scende di livello e più dà una mano. Poi dipende dalle situazioni. Per quello che riguarda la Samp per come sono passionali i nostri tifosi tante partite ci avrebbero potuto dare una mano e non averli ci ha tolto qualcosa".
Oggi Audero è più sicuro sulle uscite. E' cambiato qualcosa a livello di lavoro in settimana? "No, gli allenamenti sono sempre gli stessi. È sempre un fatto di letture della situazioni. Considerate che abbiamo cambiato tre allenatori tra Giampaolo, Di Francesco e ora Ranieri e ciascuno chiedeva di fare cose diverse nell'impostazione difensiva. Non voglio giustificarmi ma è anche un fatto di abitudine tra difensori e portiere, il feeling non si costruisce da un giorno all'altro, ci devi lavorare. Io sono sempre lo stesso, magari scelgo diversamente i tempi d'uscita ma tutti quanti possiamo sbagliare una valutazione. Forse qualcosa ho sbagliato ma certe critiche erano anche esagerate".
Dove può arrivare la Samp? "Non mi sbilancio neppure io perché è una situazione molto difficile. Tante squadre in pochi punti e tutto può ancora succedere. Potenzialmente siamo forti, molto migliorati rispetto all'anno scorso, ma ci sono ancora tanti passi davanti da fare e può essere un attimo ritrovarsi invischiati nei giochi dietro. Non lo dico per pararmi il fondo schiena ma perché vedo che questo campionato è strano e va preso con le pinze. Prima salviamoci, poi si vedrà. Ranieri? La sua esperienza, la sua professionalità, è esemplare, in settimana ti mette nelle giuste condizioni per dare il meglio la domenica. Mi ha colpito per queste doti da vero grande. Sull'aspetto tattico è uno che non ha grandissime pretese, prepara bene la partita sull'avversario ma non impone giocate prefissate. Dà responsabilità a noi senza troppe pressioni, questo è bello".
E la Nazionale? "E' un obiettivo che mi ero posto, è normale nella carriera di un calciatore pensare alle cose migliori che potrebbero capitare, quindi al sogno di vincere un Mondiale o la Champions. Ci penso, ovvio, ma senza averne l'ossessione. Io credo che le cose arrivino quando si meritano, se arriverà un giorno ben venga, altrimenti non sarà arrivata" conclude.