Sampdoria, Andrea Mancini: 'Stanchi delle critiche, ci vuole tempo e rispetto. Su un ritorno di papà...'
CRITICHE - "Sabato abbiamo conquistato una vittoria importante col Palermo, una squadra costruita per andare in A. Non sto a ripetere le vicissitudini che tutti conoscono. Questo deve essere un anno di transizione. La proprietà lavora giorno e notte per riportare la Sampdoria dove merita. Ma a giugno la Samp ha rischiato il fallimento. Parliamo di cinque mesi fa, non di tre anni. Le critiche fanno parte del mestiere, le accettiamo. Ma siamo anche un po’ stanchi. Penso ci voglia rispetto per chi lavora. Non è possibile che il mister, lo staff tecnico siano sempre sotto accusa, che si parli sempre di rischio esonero. Per me e Legrottaglie vale lo stesso discorso. Ci vorrà sicuramente del tempo. Ma ci vuole rispetto per chi lavora e ha sposato la Sampdoria».
PIRLO – "È normale che ci volesse del tempo. Molti giocatori sono cambiati. L’unità di gruppo, dello staff e dei giocatori c’è sempre stata. Un grandissimo gruppo, gente per bene che si vuole bene. In questo momento dobbiamo pensare a ricostruire una classifica. I risultati non sono quelli che volevamo. I giovani? Abbiamo due 2003 in difesa come Ghilardi e Facundo Gonzalez, un 2002 in porta come Stankovic. Questo non deve essere un alibi, però bisogna vedere anche la realtà dei fatti. Io, Nicola, la società, tutti hanno piena fiducia in Pirlo. È l’allenatore che ci porterà fuori da questa situazione, l’allenatore con cui possiamo costruire qualcosa di bello. Sono convinto che Andrea diventerà un tecnico di altissimo livello".
SINGOLI – "Ho la fortuna di essere molto amico del figlio di La Porta, il presidente del Barcellona. L’anno scorso mi aveva invitato al Camp Nou per l’ultima giornata contro il Maiorca. Poi mi ha chiesto di restare a vedere anche il Barcellona B che giocava col Castilla. Lì ho visto Pedrola e mi ha colpito molto. Un giocatore di un’altra categoria. Non c’entra nulla con la Serie B. È un giovane e questa esperienza in Italia gli darà una mano. Adesso Pedrola è fermo, lo staff medico sta facendo di tutto per accorciare i tempi. Ma dobbiamo andare con cautela, ha già avuto una recidiva. Borini e Ricci? Fabio non ha bisogno di presentazioni. Penso sia un grande campione. Ci sta dando una mano anche in termini di personalità. Ricci si sta allenando bene. Noi crediamo in Matteo. Il mister crede in Matteo, lo ha avuto l’anno scorso in Turchia, conosce la categoria e ha vinto un campionato di B. Anche lui ci sarà utile. Abbiamo tanti giocatori che non hanno fatto la preparazione che ora si sono ripresi e stanno facendo bene. Vieira e Kasami? Tutto merito dello staff tecnico e medico. Verre? Valerio è stato spostato e sta facendo bene. Diciamo che Pirlo ha trovato la quadra. Certo la maglia numero dieci e la fascia da capitano alla Sampdoria pesano. L’impegno non manca da parte di tutti. De Luca e Lagumina sono due ragazzi fantastici. Anche loro si allenano sempre al cento per cento. Crediamo in tutti i nostri giocatori. Poi è chiaro che si può sempre migliorare. Vedremo le opportunità che capiteranno». ".
POSSIBILE RIMONTA - "Dalla gara di Ascoli vedo una squadra in netta ripresa. Abbiamo fatto 7 punti in 4 partite, col Sudtirol eravamo 1-1 al 94′, inutile tornare su alcuni episodi. Secondo me ci tireremo fuori da questa situazione. Ora arriva la trasferta di Modena, una partita complicata".
MERCATO – "Bisogna vedere cosa possiamo fare. È giusto dire le cose come stanno. Per una situazione pregressa della società ci sono dei paletti che vanno rispettati. La proprietà sta facendo di tutto per provare a risolvere le situazioni del passato e provare a costruire qualcosa di importante. Quindi anche poter intervenire sul mercato senza paletti. Chiaro che se riuscissimo a fare qualcosa, ci serve un difensore. Numericamente dietro siamo contati».
TIFOSI E PROPRIETA'– "Ogni volta che entro a Marassi mi vengono i brividi. Ringrazio il pubblico perché nonostante le cose non stiano andando come avrebbero sperato sono sempre lì a incitarci. È giusto che il pubblico chieda il massimo. La proprietà? Sicuramente la presenza fisica della proprietà aiuta perché lo stare insieme fa bene. È una società più solida dopo l’omologa. Non a caso ora si iniziano a ottenere più risultati. La Sampdoria rimarrà sempre la Sampdoria. Viene prima di tutto. Prima del mister, prima della proprietà, prima di me e Legrottaglie. È stato un 2023 disastroso, drammatico. Però la Sampdoria vive. Da due partite si è rivisto Toninho Cerezo allo stadio, e poi a Marassi quest’anno è venuto anche mio papà. E tornerà ancora".