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    Far west Samp: proiettile e corteo sotto la sede. Garrone: 'Non sono tifosi!'

    Far west Samp: proiettile e corteo sotto la sede. Garrone: 'Non sono tifosi!'

    • Lorenzo Montaldo
    Alta tensione a Genova, in casa Sampdoria, dove la turbolenta situazione societaria sta esasperando gli animi dei tifosi blucerchiati. Al centro della contestazione c'è ovviamente l'ex presidente Massimo Ferrero, ma anche la famiglia che ha ceduto - o meglio, regalato - il club al Viperetta, la potente famiglia Garrone-Mondini. E il comunicato diramato recentemente da Edoardo Garrone, che si era impegnato in prima persona a salvare il club in caso di difficoltà, non ha fatto che esacerbare gli animi.

    CONTESTAZIONE - Oggi, a Genova, in una delle sedi della Fondazione Garrone un centinaio di tifosi doriani ha messo in atto un vero e proprio blitz. I sostenitori blucerchiati si sono recati nel primo pomeriggio presso il palazzo di via Martin Piaggio, zona piazza Corvetto, e hanno tappezzato il portone con manifesti contro le famiglie Garrone e Mondini. Il tutto si è svolto in maniera molto pacifica, anche il messaggio era semplice, diretto ma educato: "Garrone Mondini vergogna".
    PROIETTILE - Contestualmente è invece emerso un particolare più inquietante, che però non è riconducibile né alla manifestazione contro i Garrone né al tifo organizzato. Presso la sede della Sampdoria a Corte Lambruschini, riporta Primocanale, è arrivato un proiettile a salve contenuto in una busta, che riportava un messaggio minaccioso: "Questo è a salve, il prossimo non lo sarà". Il gesto, come detto, non è correlato alla manifestazione dei tifosi.

    NOTA GARRONE - Edoardo Garrone ha affidato a una nota ufficiale il commento alla vicenda: "L’aggressione avvenuta oggi per opera di un gruppo di sedicenti tifosi della Sampdoria alla sede della Società San Quirico segna il superamento del livello di guardia e della soglia di tolleranza del diritto di espressione e di critica.

    Il clima che si è originato in città e nella tifoseria, alimentato in modo irresponsabile da alcuni media, oltre che da odiatori da social (siano essi dilettanti o professionisti) ha raggiunto un grado di pericolosità gravissimo.

    Faccio appello alle autorità, agli opinion leader, ai media e ai responsabili delle organizzazioni di tifosi perché si rientri nei binari di civile convivenza che caratterizza la nostra città.

    Pur confermando di non avere alcuna responsabilità nella situazione attuale della Società U.C. Sampdoria, che andrebbe cercata altrove, non contesto il legittimo diritto di critica (pur se indirizzato alla persona sbagliata), ma reclamo il rifiuto di ogni forma di violenza sia verbale (sin qui troppo tollerata) che, soprattutto, fisica".

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