Getty Images
Sampdoria, accordo definitivo Manfredi-Ferrero: al Viperetta gli stipendi arretrati e addio ai blucerchiati
- 3
Le indiscrezioni che stanno circolando a Genova in questi giorni parlano di un Ferrero a cui sarebbero stati riconosciuti i pregressi degli stipendi che richiedeva. Si tratterebbe di circa 2 milioni di euro, che dovrebbero chiudere definitivamente la vicenda. Adesso le parti dovranno adempiere a varie incombenze per arrivare al closing dopo la decisione del giudice Marconi di fine maggio. La data fissata è quella del 22 ottobre, quando ci sarà la nuova udienza al Tribunale di Milano.
Nel frattempo la ex controllante della Samp, la SSH, ha deliberato la rinuncia e il ritiro ad ogni iniziativa processuale con chiunque. I prossimi passi, come ad esempio il definitivo rientro del marchio tramite il pagamento dell'ultima rata e il 21,86% di azioni ancora nelle disponibilità di Ferrero, porteranno alla definitiva uscita del Viperetta e, stando a quanto spesso dichiarato da Manfredi, permetterà gli ingressi degli investitori rimasti alla finestra.
Da adesso al closing dell'accordo transattivo tombale tra Ssh e gli investitori e tra Ssh e la Sampdoria presentato dalle parti al giudice Daniela Marconi lo scorso 28 maggio, si dovrà adempiere a una serie di attività che porteranno al closing. Che passerà dall'udienza al Tribunale di Milano del prossimo 22 ottobre. Il primo di questi step, uno dei più delicati, è già stato completato, la delibera assembleare di Holding Max (partecipata non solo da Massimo, ma da sua figlia Vanessa e dal nipote Giorgio), vertice della cosiddetta "galassia Ferrero" controllante della Ssh Holding (ex controllante della Samp), circa la rinuncia e il ritiro di qualunque iniziativa processuale, esposto e/o azione di responsabilità e/o risarcitoria nei confronti di chiunque. Nelle prossime settimane si darà adempimento a tutte le altre attività che porteranno all'esecuzione dell'accordo. Tra le quali il passaggio da Ssh alla Samp sia delle ultime rate del "lease back" sul Baciccia con Leasint (fondamentale, senza il rientro del marchio non si fa nulla) che di quel famoso 21,86% di capitale azionario ancora riconducibile a Ferrero a un prezzo simbolico. Ma l'accordo con Ferrero era il pezzetto, dirimente, che mancava. D'ora in avanti, uscito l'ex patron dal capitale azionario della Samp, è venuto meno anche quell'ostacolo che, parola di Manfredi, frenava i nuovi potenziali investitori della Samp. Via libera.