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Samp, Accardi: "Piena fiducia in Sottil. Esposito e Stankovic non erano nei nostri programmi, Pirlo..."
I brutti risultati hanno portato tre giorni di ritiro: "Non è stato punitivo ma risolutivo, ci siamo confrontati in modo diretto. Dopo Pisa io e Sottil abbiamo deciso di interrompere i permessi per trovarci la domenica a Bogliasco. Il presidente ha suggerito il ritiro e di comune accordo abbiamo deciso di farlo. Sono stati tre giorni intensi. C'è una presa di coscienza da parte mia in primis, dell'allenatore e della squadra. La situazione non ci fa felici ma siamo convinti di avere le risorse per ribaltarla. La colpa non è mai solo di uno. Se i calciatori non rendono non è solo responsabilità loro, io per primo devo metterli nelle condizioni migliori. Non ho dubbi sul loro valore e sulla loro professionalità. Ma dobbiamo fare tutti di più, far vedere la nostra versione migliore"
Accardi ha anche confermato Sottil alla guida della Samp: "Il mister non è a tempo, gode della fiducia mia, della società e della squadra. Ha fatto 14 punti in 9 partite (10 ndr) e ha passato il turno in Coppa Italia , non posso non essere contento del suo lavoro. Ma sa pure lui che bisogna vedere un altro spirito. In B se non hai quello giusto ti fai male. Quando c'è stato abbiamo sempre fatto risultato. Il cambio modulo? Aveva già l'idea di provare nuove soluzioni soprattutto in virtù del recupero di certi giocatori importanti. Pedrola? Sta crescendo, conosciamo il suo valore ora ha una condizione per cui il mister può pensare di schierarlo".
Capitolo Pirlo, con riconferma a giugno e esonero a inizio stagione: "Sono il primo a fare errori tutti i giorni, chi prende decisioni ci va incontro. Avevamo deciso di dare continuità al progetto tecnico perché nella seconda parte del campionato avevo visto una squadra con una sua identità. Ma con un allenatore che veniva da un percorso di un anno e con una squadra pronta a inizio stagione ci si aspettava un inizio diverso. I mancati ritorni di Stankovic e Seba Esposito? Non erano nei nostri programmi".
Su Manfredi: "Ho un rapporto fantastico con la proprietà, ossia con Manfredi, Messina è il suo braccio destro: siamo in totale sinergia, il mercato è stato a quattro mani, le decisioni le prendiamo insieme ma io sono l'unico responsabile della situazione. A Empoli ho avuto la fortuna di avere un presidente come Corsi con 35 anni di calcio e mi ha insegnato tanto ma anche lì decidevo e mi prendevo le responsabilità. Ma ora essere l'unico uomo di calcio in società non è un limite. Manfredi impara in fretta le dinamiche calcistiche e mi ha scelto proprio per la mia competenza, per i risultati degli ultimi anni e per un progetto a lungo termine".
L'aspettativa del pubblico è la promozione diretta: "Col mercato fatto in estate le aspettative si sono alzate per forza ma chi non sa convivere con la pressione non può lavorare nel calcio. Mi allaccio alla questione-Marassi: è diventato problema? No, non lo è, siamo noi che dobbiamo farlo ridiventare il nostro fortino, la gente va trascinata con l'atteggiamento. I tifosi sinora sono stati straordinari, è il momento di restituirgli qualcosa. Ma con i fatti. Rosa ampia un problema? Sì, avere 30 giocatori può essere un problema perché in B ne puoi convocare 23 e 6 di movimento restano a casa ogni volta. Io ne ho trovati già tanti e non ho la bacchetta magica per risolvere tutto in un mercato. Ma Sottil è sempre stato chiaro e questo aiuta i calciatori. Kasami non giocava, il mister gli ha chiesto delle cose, si è rimesso a posto e ora gioca. Non ci sono casi Borini, Ricci o Barreca. Sottil sceglie in base alla partita ma Borini ad esempio ora sta giocando. In difesa ci sono 6 centrali, tre esperti e tre giovani, un giusto mix. Purtroppo non abbiamo quasi mai avuto Veroli e Ferrari veniva da un infortunio serio ma ora sta meglio. A centrocampo abbiamo due play, Melle e Yepes, Bellemo è da centrocampo a due ma può fare la mezzala tattica come Kasami, mentre Benedetti e Akinsanmiro sono di gamba. Poi c'è Vieira, un signor giocatore ma ha spesso problemi e Ricci".
Interesse Fiorentina per Tutino? "Questo lo apprendo da voi. Lo abbiamo voluto perché crediamo nei suoi valori,ma lui per primo non è contento del suo rendimento e sa che può e deve fare di più. Mercato a gennaio? Mancano tante partite, ora pensiamo solo a Palermo. Se in base alle indicazioni dell'allenatore ci sarà da puntellare la rosa non ci tireremo indietro ma non ci saranno stravolgimenti". In chiusura anche un discorso sulla decisione di non rendere più pubbliche le convocazioni: "La motivazione è che avendo 30 giocatori ne dobbiamo lasciare 6 fuori e non vogliamo dare troppe indicazione agli avversari. Daremmo troppe indicazioni agli avversari su come imposteremmo la partita. Oggi è difficile però tenere segreto qualcosa ma la motivazione è stata questa"