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    Sampdoria, Accardi: "In estate ero il Papa, non sono causa di tutti i mali. Fuorirosa?  Troppo morbido"

    Sampdoria, Accardi: "In estate ero il Papa, non sono causa di tutti i mali. Fuorirosa? Troppo morbido"

    Il direttore sportivo della Sampdoria Pietro Accardi ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport per parlare di varie tematiche, a partire dal mercato: "Tanti cambi obbligati. Come per gli infortuni in difesa o per quelli dei portieri Ghidotti e Perisan. Poi era opportuno adattare la rosa al calcio di Semplici. In estate? Quel mercato aveva entusiasmato tutti. Poi il giudice supremo è il campo. Uno dei problemi è stata la rosa ampia, 31 calciatori. Qualcosa non ha funzionato. Ma non era una rosa per lottare per la salvezza”.

    Coda e Tutino non hanno convinto? "Facile dirlo oggi. Se questi giocatori hanno fatto bene altrove mi devo chiedere se il contesto interno fosse quello giusto. Coda è a due gol dal record di B, in estate Tutino ha rinunciato alla A per venire qui. Sfido chiunque a dire erano un problema. Trattativa Pedrola? Ci ha richiesto di cambiare aria. L’abbiamo accontentato, ci servono giocatori pronti alla causa. Vi posso fare esempi contrari. Depaoli, Coda, Venuti e Benedetti hanno avuto richieste ma sono voluti restare. Segnali forti”.

    Sulla sessione invernale: “Sono abituato a lavorare senza grossi budget, le idee fanno la differenza. È un mercato rivolto al futuro. Su Niang abbiamo un’opzione libera. Curto, Abiuso, Oudin, Sibilli e Beruatto hanno il diritto di riscatto, Altare è in prestito per 18 mesi. Kasami, Borini, Barreca, Silvestri e Ravaglia fuori rosa? La società ha comunicato loro che erano fuori dal progetto tecnico. Scelta condivisa da tutte le parti. Troppo duro? Sono stato anche morbido. Il mio lavoro è mettere l’ambiente nelle migliori condizioni. Quando non succede mi prendo le mie responsabilità. Ma non posso essere il solo responsabile. In estate ogni volta che chiudevo un giocatore sembravo il Papa. Non mi sento la causa di tutti i mali”.

    Su Semplici: “Ha trasmesso subito serenità, bravo ad entrare nella testa dei giocatori. Niang? Lo conosco bene. Quando l’ho preso a Empoli mi aveva detto delle cose che poi ho riscontrato. Lui se ti dice una cosa poi la fa. Niang è sempre stato un pallino del presidente Manfredi. Mi aveva chiesto di portarglielo già in estate. Rinnovo di Yepes? Trattiamo da due mesi. Faremo di tutto ma su di lui dormo tranquillo. Anche se non dovessimo trovare l’accordo lui vuole bene alla Samp, darà sempre il massimo”. E ora? “Focalizziamoci sulla prossima partita. Il nostro obiettivo è il Sudtirol. Poi vedremo”.

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