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    Samp, uno scenario clamoroso: ad un anno dall'arresto Ferrero cerca nuovi fondi per rientrare

    Samp, uno scenario clamoroso: ad un anno dall'arresto Ferrero cerca nuovi fondi per rientrare

    • Lorenzo Montaldo
    Esattamente un anno fa i tifosi della Sampdoria si svegliavano con la clamorosa notizia dell'arresto di Massimo Ferrero. Il presidente blucerchiato era stato fermato il 6 dicembre 2021 dalla Guardia di Finanza, mentre si trovava in albergo a Milano a trattare l'arrivo di Dejan Stankovic, per essere successivamente portato nel carcere milanese di San Vittore. Qui Ferrero era rimasto sino al al 23 dicembre, ottenendo in seguito i domiciliari a Roma. Cinque mesi dopo, il provvedimento è stato revocato permettendo al Viperetta il ritorno a piede libero.

    IMMOBILISMO - Oggi, a distanza di 365 giorni da quel 6 dicembre, è ufficialmente caduta la misura di interdizione disposta dal Tribunale di Paola, che impediva all’ex numero uno blucerchiato di occupare incarichi societari e a svolgere attività imprenditoriali, e nel frattempo poco o nulla è cambiato nella Sampdoria degli ultimi dodici mesi. L’unica differenza è che il CdA ‘di emergenza’, espressione della volontà del trustee Gianluca Vidal e che avrebbe dovuto condurre il club ad una cessione, è ancora in sella a Corte Lambruschini. La vendita, nemmeno a dirlo, non si è concretizzata. E la notizia dell’arresto di Ferrero, letta da alcuni come la pietra tombale sulla gestione del Viperetta, in realtà ha lasciato una situazione sostanzialmente invariata. La proprietà di fatto è sempre la stessa, il club annaspa sul fondo classifica, mentre lotta per sostenersi economicamente in seguito alla disastrosa situazione ereditata dai mesi precedenti. Curiosamente, lo stesso imprenditore romano ha provato a ‘ribaltare’ la situazione, con mosse più o meno sotterranee, tentando di attribuire la responsabilità dello sfacelo economico proprio al Consiglio istituito in seguito al suo arresto, quando la situazione era già più che critica.
    FERRERO VUOLE RIENTRARE - Il futuro della Samp, al momento, è molto nebuloso. Le principali preoccupazioni dei tifosi sono sostanzialmente due: il passaggio di proprietà e il possibile rientro di Ferrero. Quest’ultima opzione, in particolare, non è da escludere. E’ stato lo stesso imprenditore romano a suggerirla in un’intervista, chiedendo una tregua alla tifoseria. E voci sempre più insistenti raccontano di come il Viperetta stia trascorrendo le ultime settimane in compagnia dei suoi consulenti, alla ricerca di nuove linee di credito per fronteggiare la probabile richiesta di ricapitalizzazione. Il CdA infatti per il prossimo 14 dicembre ha convocato, negli uffici di Banca Lazard a Milano, l’assemblea dei soci. In tale sede l’attuale CdA, preoccupato per la continuità aziendale, potrebbe chiedere agli azionisti di maggioranza (che, va ricordato, non è Ferrero bensì la figlia Vanessa e il nipote Giorgio) di intervenire sulla situazione finanziaria. E Ferrero starebbe studiando un piano per reperire fondi, appoggiandosi anche alla direttiva europea ‘Basilea 4’. La domanda, legittima, è: “Come può Ferrero, vista la sua situazione debitoria personale e aziendale, sperare di ottenere linee di credito”? Dubbio lecito, ma il Viperetta pare convinto di poter reperire, in un modo o nell’altro, le risorse per la ricapitalizzazione. In sostanza, vorrebbe tornare in sella al club: magari non come presidente - non sarebbe una posizione compatibile col clima genovese, e per il ruolo potrebbe designare una figura di sua fiducia - ma più probabilmente come amministratore della società.
    VENDITA DEL CLUB - La speranza per la Samp, ad oggi più un miraggio considerando che mancano soltanto 9 giorni alla celebre dead line della data dell’assemblea, sarebbe stata quella di presentarsi a Milano nella sede di Banca Lazard con una proposta strutturata e credibile per l’acquisto del club. Circostanza che, è inutile esplicitarlo, non si è affatto verificata. Da mesi c’è chi favoleggia su offerte del presunto sceicco Al Thani, tacciando di miscredenza e di blasfemia gli scettici, ma i celebri 40 milioni in viaggio da fine settembre in realtà sono dati per dispersi. A Genova si discute di possibili fondi, di interessamenti riconducibili a società angloamericane o italiane specializzate in situazioni emergenziali ma, ad oggi, di concreto pare esserci poco. Il fatto che dal 2019 ininterrottamente vengano poste scadenze e fittizie e presunte novità mirabolanti, poi, non fa che aumentare lo scetticismo di una tifoseria esausta. Tifoseria che, è bene ricordarlo, soltanto lo scorso 26 novembre ha urlato chiara e tonda la sua insofferenza, contro Ferrero, i membri della società legati al Viperetta e la parte di stampa/social che marcia sulla questione della vendita societaria.

    SCENARIO - Quale potrebbe essere lo scenario, da qui ai prossimi mesi? Le incognite sono numerosissime. C’è una scadenza con il Fisco da onorare, in caso di probabile mancata rateizzazione la Samp avrà la spada di Damocle di oltre 30 milioni da versare allo Stato. C’è la nube all’orizzonte del possibile rientro di Ferrero, che costringerebbe il CdA a rivedere il suo ruolo, eventualmente rassegnando le dimissioni, dal momento che verrebbe meno l’indipendenza sbandierata come scudo dai suoi membri anche a seguito delle recenti ‘comparsate’ dell’ex patron a Genova. C’è la difficile situazione in campo, con un mercato sostanzialmente bloccato e una squadra che ha salutato il 2022 chiusa nella pancia del Ferraris a seguito della contestazione dei sostenitori. C’è, soprattutto, la voglia di voltare pagina a livello di proprietà. Desiderio che però si scontra con un trustee, Vidal, commercialista ex braccio destro di Ferrero, che oggi afferma di non poter accettare offerte inferiori al “prezzo minimo: 40 milioni”, al di sotto del quale, “con un aggiustamento più/meno del 5%, non sono in grado di cedere”. Quest’ultimo, in particolare, dà l’impressione di un vincolo stringente e di un deterrente per eventuali entità interessate. Arrivati a questo punto, però, le carte vanno scoperte, da parte di tutti i soggetti coinvolti: in gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’U.C.Sampdoria
     

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