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Samp, Viviano consiglia Muriel: "Impari da Quagliarella; sulla nazionale..."
L'estremo difensore doriano, però, è ben consapevole delle sue qualità: "Sto facendo benino ma pure prima, da Bologna a Firenze, non avevo fatto proprio malaccio" racconta a Il Secolo XIX. Con cui finisce, ovviamente, a parlare delle sue parate migliori: "Quella due turni fa col Chievo, su Birsa, è stata la più bella a livello estetico:in contro tempo e c’è voluta forza per tirare fuori la palla. Anche nella mia Firenze non me la sono cavata male su quel tiro da fuori teso di Ilicic,ci sono volato perfetto. La terza sempre col Chievo all’andata, allo scadere, su Paloschi. Lì poteva essere il 2-1 e ho murato bene".
In una stagione, però, non ci possono essere soltanto momenti belli: "A livello di errori evidenti quello su Niang a San Siro contro il Milan anche se ormai la partita era compromessa. Quello più doloroso per le conseguenze è stato il pari all’ultimo secondo di Belotti contro il Torino al Ferraris. Invece proprio come errore che sento mio, personale, dico il gol di Pogba sempre al Ferraris: lui ha ciccato il tiro ma io l’ho valutato male, pensavo uscisse e sono partito tardi".
Viviano, molto probabilmente, meriterebbe la maglia azzurra: lui, però, non vuole mettere in difficoltà il C.T: "Io sulla Nazionale dico quello che penso: ogni giocatore italiano di un certo livello deve sempre aspirare ad andarci. Detto questo ci sono tre portieri che vanno e anche altri che se lo meriterebbero ma il ct Conte giustamente deve fare delle scelte. Sono convinto che Viviano se lo meriterebbe come Sirigu o che so, come Sportiello o Consigli. Però c’è un ct che deve scegliere ed è giusto che scelga. Voglio dire che non è sempre un’equazione matematica che tu fai bene e allora vai in Nazionale. Alla Samp ho fatto benino ma non mi piace parlare di me.Quando in Nazionale c’ero io, perché ci sono già stato (sorride, ndr), se avessi letto di un altro che diceva “merito la Nazionale” non mi sarebbe piaciuto".
Da Zenga a Montella, la stagione della Samp e di Viviano con gli allenatori è stata abbastanza movimentata: "Con Zenga ho avuto per la prima volta un portiere che mi allenava ed è stato bello perché il nostro ruolo è un mondo a parte. Ci capivamo al volo, è stata un’esperienza bella e mi è piaciuta molto la persona, non solo l’allenatore. Oltre tutto ha un carattere che somiglia al mio. Con Montella carattere diverso ma stesso feeling. A Firenze mi aveva tolto dopo una brutta partita ma sento la sua stima,è uno che dice 'fuori da Firenze, Viviano lo vorrei sempre'. Secondo lui a Firenze pativo la pressione di giocare a casa mia...Ritrovarsi è stato simpatico, lui ha una maniera di fare calcio diversa, usa tanto il portiere anche con i piedi, conoscerlo mi ha favorito".
Viviano, in chiusura, dà anche un consiglio al compagno di squadra Muriel, che contro l'Udinese potrebbe tornare titolare: "È fortissimo ma deve imparare a essere più malizioso. Se guardate fa azioni fantastiche ma di talento puro. Impari da Quagliarella - conclude il portiere blucerchiato- che a mio parere merita pure l’Europeo"