La Sampdoria a Ciro Ferrara è il chiaro segnale di come Sensibile e la famiglia Garrone siano pronti ad intraprendere un progetto che duri nel tempo. Un'idea di calcio (così l'hanno definita i dirigenti blucerchiati) da sviluppare in campo e fuori in almeno due anni. L'ossatura della squadra di serie B rimarrà, essenzialmente perché è ritenuta all'altezza e perché migliorarla senza investimenti di alto livello sembra difficile. Attorno ai vari Romero, Gastaldello, Obiang ed Eder ci sarà da lavorare senza commettere errori. Le caselle vuote nel 4-3-3 dell'ex tecnico dell'Under 21 azzurra sono tante, ad iniziare dai terzini fino ad arrivare all'attacco. Poco cambierà in mezzo: Ferrara ha ammesso di non volere modificare troppo le cose, ed essendo il reparto molto giovane è possibile che arrivi un puntello di esperienza di accompagnamento ai vari Obiang, Soriano e Krsticic. Piace, e molto, Giulio Migliaccio, in partenza da Palermo.

Il diktat è puntare sui giovani. Due le strade da seguire: valorizzare quelli che già si hanno e andare a prendere i più promettenti italiani. Santon è la prima idea per la difesa. Ferrara lo stima moltissimo, tanto che è sempre stato lui il capitano della sua Under. Mancano gli esterni di attacco, e allora si lavora per Saponara dell'Empoli e si cerca il modo di convincere il Napoli a cedere Insigne. Difficile arrivare allo scugnizzo napoletano, ma tentare non nuoce. Dalla lista di Ferrara potrebbero uscire anche i nomi di Caldirola e Donati per la difesa e Florenzi per l'attacco.

Giovane, promettente e non solo. La sensazione è che il ritorno in serie A voglia essere festeggiato con un grande colpo in attacco. Il sogno è Pazzini, costa tanto ma la volontà del giocatore è quella di tornare; trattativa lunghissima in vista, a meno che i 5 milioni proposti non convincano il Catania a cedere Maxi Lopez, unico ‘nome’ che possa sostituire Pazzini per il momento. Frizzante, giovane ma con sfumature di esperienza: la Sampdoria di Ferrara è ancora in cantiere ma ha le idee chiare.