Samp-Torino e il doppio ex Dossena: 'Che ricordi!'
Sulle colonne di Tuttosport oggi ha parlato Beppe Dossena, calciatore che ha segnato la storia del Torino e della Sampdoria, due squadre che domenica se la vedranno in campo per contendersi i tre punti in campionato. L'ex giocatore granata e blucerchiato ha dunque ripercorso la sua storia: 'Al Toro ho passato la mia gioventù, lì sono diventato professionista. Non posso che essere grato al settore giovanile granata che ha saputo formarmi calcisticamente grazie ad Ercole Rabitti, che ritengo il vero creatore del grande vivaio del Toro. Ma sono anche grato al settore professionistico del Toro, che mi ha fatto diventare un giocatore famoso e affermato'. Un rammarico però c'è: 'Non posso dimenticare lo spiacevole modo in cui è finita la mia avventura in granata. Io credo che il Torino avesse trovato un presidente eccezionale, si chiamava Sergio Rossi. Qualcuno ha voluto sfruttare alcune debolezze dell’uomo e alcune volontà di riservatezza per portargli via la società, e alla fine di tutto chi ci ha perso è solo il Toro. Da quel momento sono iniziati dei processi inesorabili di declino e malagestione societaria'. Il parallelo, Dossena, lo fa con un grande presidente della Sampdoria: 'Alla Samp c’era un unico vero fuoriclasse, di nome Paolo Mantovani. Senza di lui nessuna vittoria sarebbe arrivata. Posso paragonarlo a Rossi, ma Mantovani aveva anche qualcosa in più perché era più dentro agli aspetti legati alla squadra. Era un uomo che sapeva essere presidente, amico, compagno di spogliatoio, dirigente. Così nascono le fortune di una società di calcio, sinceramente non credo ci sarà mai nessuno che possa riportare la Sampdoria a quei livelli'. Pronostici non ne fa, Dossena, anche se 'il Toro può preparare meglio la partita, senza ansie da risultato'. 'A vederla da fuori - ha concluso -, non vedo il Toro invischiato nella lotta per non retrocedere, mi sembra una squadra quadrata che però non può pensare di addormentarsi'.