Samp, Iachini:| 'Foggia come il primo Messi!'
Ultima fermata Pescara. Con la speranza che da ultima del 2011 si tramuti con un po' d'anticipo come prima del 2012. Pescara come punto di ripartenza per la Sampdoria e per Beppe Iachini, ancora alla ricerca della prima vittoria sulla panchina blucerchiata e pronto alla sfida con un collega assai stimato. «Zeman mi piace molto - ha ammesso il mister ascolano in conferenza stampa a Bogliasco -. È stato un precursore di un certo tipo di gioco. Io l'ho studiato molto e a Piacenza, applicando alcune sue idee, ho ottenuto ottimi risultati. Contro di lui si sono fatte sempre delle buone gare, è un grande allenatore, un tecnico che stimo perché mi piace la sua mentalità. È anche per tutto questo che lunedì sera ci aspetta una partita difficile. Troveremo un ambiente caldo, il Pescara ha attaccanti rapidi, veloci, un sistema di gioco collaudato. Da parte nostra servirà attenzione, concentrazione, dovremo fare una partita di squadra, senza disdegnare di fare ciò che stiamo provando, giocando sui loro movimenti, con grande intensità, e andando a scalare nella maniera giusta».
Limitare i biancazzurri, d'accordo, ma voi su quale aspetto avete puntato in questi giorni?
«In settimana abbiamo lavorato molto, sia sulla fase difensiva sia su quella offensiva. Noi dovremo andare là a fare la nostra gara, cercando di concretizzare le opportunità che riusciremo a creare, visto che in tutte le partite abbiamo sempre creato tante occasioni da gol, ma non siamo stati così bravi e veloci negli ultimi 30 metri per finalizzare le nostre azioni. Se non diventiamo una squadra vera sotto tutti gli aspetti, mentale, agonistico, tattico, non potremo ottenere risultati».
«Se si fa questo discorso so che si va inevitabilmente a parlare di Foggia. Pasquale ha giocato esterno di centrocampo del 4-4-2, parlando con lui ne è venuto fuori il fatto che lui mal digerisce quel ruolo. Gli comporta di rientrare basso, di sacrificarsi in fase di copertura e per lui, che la gamba corta, non è il massimo. Foggia è rapido, svelto ed è preferibile farlo giocare più vicino alla porta, nell'uno contro uno può risultare più pericoloso e decisivo. E allora si è pensato di portare avanti il 4-3-3 con Foggia alla Messi prima maniera, a partire da destra lui che è mancino. È chiaro che dobbiamo creare superiorità numerica col terzino e con gli interni di centrocampo, Dessena, Bentivoglio, Soriano, lo stesso Obiang».
Soriano o Obiang, per l'appunto, per sostituire Bentivoglio?
«I ragazzi si sono alternati in settimana, ma non ho ancora deciso. Soriano ha le caratteristiche giusto, ma anche Pedro è un ragazzo col quale ho parlato è ha dato la disponibilità a proporsi in questo ruolo. Ha avuto un problemino al tendine rotuleo che non gli ha permesso di lavorare al meglio nelle mie prime due settimane, ma per me è uno dei migliori giovani che ci sono in circolazione, è un calciatore sul quale credo molto e che può migliorare ancora molto, come altri del resto».
Come sta il Doria sul piano fisico e, in tal senso, qual è la situazione degli infortunati?
«Ci sono ancora tre allenamenti, proveremo a recuperare Pozzi, che è alle prese con una botta alla caviglia. Un peccato perché sulla condizione di Nicola stavamo lavorando e stavamo raccogliendo buoni risultati. A livello generale vedo una squadra che sta sempre meglio sul piano dell'intensità, dell'esplosività. Poi è normale, c'è l'organizzazione di gioco, c'è la tattica, ma una cosa è fondamentale: bisogna arrivare per primi sulla palla, se non si arriva prima degli altri è dura fare bene. Dobbiamo essere quelli del finale di gara con la Juve Stabia: quando faremo questo i problemi saranno degli altri».
Pescara può essere l'ultima possibilità per alcuni elementi di dimostrare che sono da Sampdoria?
«Le porte non sono chiuse definitivamente per nessuno. C'è il mercato, ma c'è il mercato anche per le altre squadre. Il mercato non deve essere un alibi, fino all'ultimo istante in cui indossano la maglia blucerchiata, i nostri giocatori sono chiamati a dare il massimo».
Il discorso-Palombo la preoccupa?
«So che il nostro presidente ha rilasciato delle dichiarazioni su Palombo. Angelo è un giocatore stimatissimo, da parte mia e da parte della società, importante per il nostro progetto. Ma nel calcio di adesso tutti sono cedibili, può succedere che si possa verificare qualcosa, ma qualsiasi cosa verrà fatta, sarà per il bene della Sampdoria e dei suoi tifosi».