Samp, gioiello Icardi:| 'Mi manda Messi, tifavo Juve'
La punta della Samp è originaria di Carmagnola, vicino a Torino, e s'ispira a Batistuta. Piace alle big (anche alla Juventus), però a giorni rinnova fino al 2018.
Icardi: "Mi manda Messi, ma in Argentina tifavo Juve».
I brillanti ai lobi delle orecchie ricordano Carlitos Tevez , ma chi lo conosce bene nelle sue movenze rivede Gabriel Omar Batistuta : «Da piccolino era il mio idolo, ma ne devo fare di strada per raggiungerlo...», racconta con un pizzico d’emozione Mauro Manuel Icardi . Più che un eroe per caso, sembra un predestinato. Il 19 febbraio compirà 20 anni, ma su di lui si potrebbe già scrivere un libro. Col destino ha un rapporto intenso. Nella Sampdoria ha segnato il primo gol nel derby, nella notte delle notti: «E quello rimane il giorno più bello, anche più di questo pomeriggio fantastico». Per la prima doppietta italiana ha aspettato Gigi Buffon , numero uno dei numero uno: «Ancora non ci credo, e mi fa impressione se penso a quante volte l’ho ammirato in televisione con l’Italia e la Juventus». A fine partita i due si sono incrociati. Gigi lo ha riempito di elogi: «E’ molto bravo. Già in precedenza aveva fatto vedere di essere qualcosa in più di una promessa. E gli ho dato una mano anch’io... Spero mi ringrazi».
SCUOLA BARÇA Agile nei movimenti, spietato nelle conclusioni. Pep Guardiola lo segnalò ai tempi del Barcellona B e in precedenza Lionel Messi , come lui di Rosario, per convincerlo a trasferirsi in Catalogna gli riempì l’armadio di casa di magliette blaugrana. «Con Leo ho un bel rapporto: è un fenomeno e un bravo ragazzo. Sono contento che mi segua». A dividerli ci ha pensato la Sampdoria. Icardi è sbarcato a Genova nel 2011 (era Gasparin - Tosi ), però i primi corteggiamenti blucerchiati iniziarono con Marotta e Paratici . «Non sono riuscito a salutarli», ha raccontato ieri l’attaccante. Facile immaginare cosa avranno pensato i dirigenti bianconeri.
DA CARMAGNOLA Dallo Juventus Stadium l’argentino se ne è andato con la maglietta rinchiusa gelosamente in un sacchetto come fosse un gioiello: «Non l’ho voluta scambiare con nessuno, questa me la tengo stretta. E’ troppo importante». Difficile non comprenderlo. Da bambino tifava Juventus («In Argentina era la mia squadra preferita») e Torino ce l’ha nel dna. «Sono argentino in tutto e per tutto, di italiano ho il nome e il passaporto. I mie parenti erano originari di qui vicino, di Carmagnola (Comune a 25 chilometri da Torino, ndr)». Juventino e piemontese. Anche qui il destino sembra averci messo lo zampino.
NAZIONALE In realtà - e ci risiamo con i poteri sovrannaturali - Icardi allo Stadium non sarebbe nemmeno dovuto esserci. La Sampdoria lo ha costretto a non partire per il campionato sudamericano Under 20, una competizione a cui il ragazzo di Rosario teneva parecchio: «La cosa all’inizio un po’ mi ha infastidito, però sono un giocatore della Samp e mi adeguo alle decisioni di tecnico e società. E’ andata bene: sono rimasto e ho segnato, adesso il mio obiettivo è disputare il Mondiale Under 20 di giugno». Come dice saggiamente Delio Rossi : «Ma perché dovevamo lasciarlo andare: giocare titolare contro Juventus e Milan è una vetrina migliore di un torneo giovanile. Senza contare che Mauro per noi è importante e nel reparto offensivo siamo contati».
UOMO MERCATO Si candida per il Golden Boy 2013 - il pallone d’Oro di Tuttosport per il miglior under 21 - e con la doppietta di ieri ha raggiunto quota 3 gol in campionato. Molti di più sono i club che già da qualche mese hanno acceso i riflettori su di lui. Napoli, Inter e Milan hanno bussato alla porta della Samp per chiedere informazioni e un sondaggino lo hanno fatto pure Juventus e Lazio. «Del mercato - ha sottolineato Icardi - leggo sui giornali, però non è un argomento che mi interessa: di questo si occupano il mio agente e mio fratello. Alla Sampdoria sto bene e spero di restarci». Verrà accontentato a breve: «A giorni ci incontriamo per prolungare il contratto che scade nel 2015», garantisce il neo ds della Sampdoria Carlo Osti . L’input della famiglia Garrone è quello di blindarlo: intesa fino al 2018 con ingaggio sugli 800 mila euro, il doppio di quanto percepisce attualmente. «Ma non datemi del fenomeno, io sono un ragazzo umile e il mio unico pensiero è lavorare, migliorarmi e segnare con la Sampdoria. Con Delio Rossi parlo tanto e se continuiamo così sono convinto che di strada ne faremo».