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Samp, Eder racconta: 'La verità sul Leicester, Soriano un gran colpo, e con Eto'o..."
Le difficoltà a Milano, però, sono state più del previsto. Eppure, Eder è disposto al sacrificio, pur di aiutare i nerazzurri: "Le racconto una cosa" confessa l'attaccante italo-brasiliano al Corriere dello Sport. "L’anno scorso dovevano giocare proprio contro i giallorossi all’Olimpico e io ed Eto’o avremmo dovuto giocare da esterni, con Okaka in mezzo. Ebbene, Samuel è venuto da me e mi ha detto: “Non mi interessa se dobbiamo fare i terzini, oggi dobbiamo vincere”. Il risultato è che noi abbiamo corso avanti e indietro sulla fascia e la Sampdoria si è portata a casa i 3 punti. Samuel raccontava anche dell’anno del Triplete con l’Inter, dicendo che se glielo avessero chiesto avrebbe fatto anche il portiere. Io lo ascoltavo e mi venivano i brividi. Insomma, se l’ha fatto lui, perché non dovrei farlo io?".
L'addio dalla Samp, però, non è stato del tutto indolore: "Non è facile cambiare a metà stagione. Anche per ragioni che vanno al di là del campo. Ad esempio, io sono qui da un mese e mezzo, ma solo da una settimana sono entrato nella mia casa nuova. Non cerco scuse, ma è la realtà. D’estate ci sarebbe stato più tempo per ambientarsi e inserirsi".
Eder, tra l'altro, ha rifiutato anche il Leicester: "Sì e non me ne pento. Ripeterei la stessa scelta. Con tutto il rispetto, l’Inter è l’Inter. Sono da tanti anni in Italia e so cosa significhi questa maglia. Con il Leicester, però, era praticamente tutto fatto. Avevo anche parlato con Ranieri, che è una persona eccezionale e voglio ringraziarlo. Farò il tifo perché vinca la Premier. Ma non potevo rinunciare all’Inter" racconta il numero 23. Che non ha temuto di perdere la Nazionale: "Macché" riporta Sampnews24.com. "Sarei andato in Inghilterra, non in Cina. Conte, peraltro, ha continuato a chiamare Darmian e Pellè".
Inevitabile anche soffermarsi su Soriano, accostato con insistenza all'Inter: "Non so cosa accadrà. Ma, se dovesse arrivare davvero, per l’Inter sarà un grande colpo. Soriano è innanzitutto un bravo ragazzo, ma anche un grande calciatore, un centrocampista moderno, in grado di interpretare al meglio entrambe le fasi".
Da Genova a Milano a cambiare è stato anche il presidente: "Ferrero è decisamente atipico (risata, ndr). Ma devo dire che sono entrambi molto positivi. Ogni volta che lo incontriamo, Thohir trasmette grande carica. Ci spinge a raggiungere il terzo posto, ma senza mettere troppa pressione, vuole che continuiamo a entrare in campo tranquilli. Anche Ferrero è abituato a stare vicino alla squadra" conclude Eder "pur venendo dal mondo del cinema, è uno che ci sa fare".