Samp, De Silvestri: 'La gara con la Lazio non è come le altre'
'In campo contro la Lazio? Ormai non è la prima volta e quasi certamente non sarà l'ultima: sono andato via qualche anno fa, ma è sempre un'occasione particolare, specie nello stadio che era stato la mia casa'. Queste le sensazioni del difensore Lorenzo De Silvestri, ex biancoceleste, che domenica tornerà all'Olimpico con la sua Sampdoria. 'La Lazio è stata la mia... mamma calcistica: mi ha fatto crescere, mi ha aiutato a diventare quello che sono, non sarà mai un'avversaria qualsiasi - spiega il giocatore blucerchiato al Corriere Mercantile -. Ricordo l'esordio in A, contro la Fiorentina, sette anni fa all'Olimpico: avevo addosso gli occhi di tutti. Nella stagione seguente giocai anche in Champions: in pochi mesi, dalla Primavera al Bernabeu. Infine la Coppa Italia, vinta nel nostro stadio, proprio contro la Sampdoria... Allora non avrei potuto immaginare che quei colori sarebbero diventati i miei. Ricordo però lo spettacolo della Curva Sud, con quei tifosi esemplari anche nell'accettare quella che per loro era stata una sconfitta amarissima. La contestazione contro Lotito? Non è mai bello giocare con pochi spettatori, come era già capitato nella gara di campionato contro la Roma. Lo spettacolo ne risente. Non intendo però analizzare i motivi di una situazione che non conosco, i tifosi laziali con me sono stati sempre splendidi. Delio Rossi? Mi ha preso dagli Allievi e portato in prima squadra, mi ha insegnato moltissimo, gli sono debitore. Nel calcio purtroppo le cose non sempre vanno come si vorrebbe, lo scorso anno erano andate in un certo modo e in questa stagione no. Ci tengo però a dire che, al pari dei meriti, le colpe sono sempre di tutti, non esclusi quindi noi giocatori. Mihajlovic? Ero uno dei pochi, tra noi, ad averlo già avuto come allenatore, io alla Fiorentina come Maxi al Catania. Ha lavorato molto sulla psicologia del gruppo, dandoci una grandissima carica, sul piano delle motivazioni e della fiducia nei nostri mezzi. Siamo stati capaci di seguirlo con grande entusiasmo, anche quando i risultati non arrivavano, fino a che non siamo riusciti a svoltare. Usa, come si dice, bastone e carota; sa come prenderci, continua ad aver fame di risultati, per migliorare costantemente. Il mio futuro? Lo scorso mi aspettavo qualcosa che si è arrivato, ma in tempi lunghi, perciò stavolta non voglio disperdere energie. Mi sto concentrando sul mio lavoro, soltanto su quello, il resto a giugno. L'azzurro? Al Mondiale ci punto. La concorrenza è forte, ma il ct mi ha già chiamato e spero di riuscire a conquistare la sua fiducia. Io sto dando tutto e continuerò a darlo, spero davvero di andare in Nazionale, il ct mi ha già chiamato e mi sta seguendo, voglio convincerlo a credere in me'.