Samp, Castellini:| 'Parliamo poco...'
Di corteggiamenti a lungo termine né è piena la vita. Figuriamoci il calcio che della vita è uno specchio mica da poco. Paolo Castellini e la Sampdoria sembrava un amore impossibile. «Non sai quante volte era capitato che fossi praticamente un giocatore della Sampdoria e poi, non certo per la mia volontà, non si è mai concretizzato nulla», confida il diretto interessato. E invece... «Invece è successo tutto in tre-quattro ore venerdì scorso - spiega il trentaduenne esterno mancino bresciano - e sono contentissimo che sia finalmente arrivata questa opportunità, perché si tratta di una bella realtà. Non è retorica: appena ho saputo dell'interesse blucerchiato, ho fatto presente che la categoria non mi interessava».
Che esperienza è stata quella di Roma?
«Ho trascorso un anno bello, ho avuto la fortuna di essere portato da Ranieri, un tecnico che avevo avuto a Parma e mi stima che mi ha dato la possibilità di giocare in Champions. Sapevo già in partenza di non essere protagonista in giallorosso, avevo davanti tanti campioni, ma è stata comunque una stagione positiva, anche se a livello di squadra si poteva fare qualcosa di più».
Anche qui si poteva fare qualcosa di più: al Doria, non senza demeriti propri, è girato tutto storto...
«La passata stagione è stata particolare, è normale che nell'ambiente ci sia delusione, ma sono convinto che la voglia di riportare dove merita questa grande società e i suoi splendidi tifosi non manchi di sicuro. E da quella bisogna creare i presupposti per ricominciare».
Retrocessione inaspettata e promozione immediata. A Parma ti è capitato. È davvero tutto così facile?
«Negli ultimi anni è successo molto spesso, ma guai a pensare che sia una cosa semplice. Il campionato di B è lungo e difficile, serve il massimo da parte di tutto l'ambiente per poter riuscire nell'impresa. Alla Sampdoria ho subito notato una grande organizzazione, la società è seria e questo mi sembra già di buon auspicio per partire col piede giusto».
Partire sulla fascia sinistra. Meglio in una difesa a quattro o in un centrocampo a cinque? «Non ho alcun problema, dipende dall'allenatore. Mister Atzori è giovane e preparato, ho letto che studierà il modulo su misura dei suoi calciatori: credo che sia la scelta migliore e che assegnerà i ruoli migliori per tutti. Io sono a sua completa disposizione».
Hai già avuto modo di sentirlo?
«Non ancora, la trattativa si è chiusa molto in fretta nel pomeriggio venerdì, poi c'è stato il weekend di mezzo. Ad oggi ho sentito soltanto il direttore Sensibile e mi ha fatto un'ottima impressione. Se la Samp mi ha scelto c'è poco da parlare e tanto da fare. E in me c'è una voglia matta di ripartire».