Samp: Bigon o Sartori?
L’identikit del futuro direttore sportivo della Sampdoria è tracciato da tempo: deve (dovrebbe) essere un uomo di campo e non un amministrativo, una figura che fa del mercato la propria forza. Walter Sabatini rappresenta l’ideale ma la Roma si è fatta sotto e il dirigente sembra ora destinato a ricoprire l’incarico nella capitale, sponda giallorossa. Vi sono altri direttori sportivi con le caratteristiche dell’ex rosanero. La figura che viene subito in mente è quella di Giovanni Sartori, direttore sportivo del Chievo Verona e principale artefice, insieme al presidente Campedelli, del miracolo veneto. La Sampdoria non ha ancora incontrato il direttore sportivo del Chievo ma ha pensato a lui come era successo anche nella scorsa stagione, prima di optare per la coppia Gasparin-Tosi. Con Sartori il problema è soprattutto uno: convincerlo a lasciare Verona. Al Chievo Sartori ha trovato la propria casa, agisce in pratica da vice presidente, fa il mercato, sceglie l’allenatore, organizza la vita della società. Inoltre non ha pressioni. Per lasciare Verona dovrebbe avere più che valide motivazioni. Si può iniziare ricordandogli il suo passato blucerchiato ma forse serve altro, ad esempio un lungo e ricco contratto.
Un altro direttore sportivo che potrebbe rappresentare alternativa valida a Sabatini è Daniele Pradè, direttore sportivo della Roma che potrebbe liberarsi se DiBenedetto arriverà nella capitale e se Sabatini andrà a Roma al suo posto, come pare, con Baldini direttore generale.
Altro nome è quello di Bigon, attualmente al Napoli. In questo caso i problemi che si frappongono sono altri, in primo luogo il fatto che Bigon è molto legato a Walter Mazzarri che aveva lavorato con lui a Reggio Calabria e lo ha voluto anche nella società presieduta da De Laurentiis. Poi c’è il fatto che il Napoli sta vivendo un momento d’oro. Di contro, lavorerebbe a favore della Sampdoria lo stipendio di Bigon, che pare non sia faraonico per cui lo si potrebbe allettare con una proposta al rialzo