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    Salernitanamania: una rinascita griffata Nicola

    Salernitanamania: una rinascita griffata Nicola

    • Oreste Tretola
    Il bello del calcio è che in poco tempo i destini di una stagione possono essere ribaltati. Con la vittoria contro la Fiorentina la Salernitana ci è riuscita e adesso è lei a “guidare” il treno salvezza. Nella bolgia dell’Arechi i granata hanno confermato i bei segnali fatti vedere contro Sampdoria e Udinese, allungando a tre la serie di vittorie consecutive, l’ultima volta era successo nel finale della scorsa stagione quando la squadra allora guidata da Castori si prese la promozione in A. In 103 anni di storia non era mai successo ai granata in massima serie. Il cavalluccio è la formazione, di quelle in basso, che sta meglio di tutte mentalmente e fisicamente; inoltre avrà gli scontri diretti contro Venezia e Cagliari.

    Questa Salernitana ha impresso a fuoco il marchio del suo condottiero Davide Nicola. Che non ha mai smesso di crederci anche dopo la sconfitta di Roma che sembrava aver spento definitivamente la fiamma. La squadra ha la grinta, l’aggressività e la voglia di non voler mai mollare che il suo allenatore mette in panchina; tutti fanno la loro parte, chi giocando titolare e chi no. Il carattere è uno degli ingredienti fondamentali per credere nell’impresa, ma Nicola è stato bravo anche a sistemare una disastrosa fase difensiva. Il dato dei gol incassati nella gestione del tecnico piemontese recita 17, ma non equamente divisi nelle dieci partite disputate, perché c’è una grande differenza tra le prime cinque e le seconde cinque. Contro Milan, Bologna, Inter, Sassuolo e Juventus la Salernitana ha incassato ben dodici reti (cinque solo nella sfida contro i nerazzurri); contro Torino, Roma, Sampdoria, Udinese e Fiorentina appena cinque. Insomma il dato è stato più che dimezzato, merito del cambio di atteggiamento in campo. Davide Nicola ha apportato alcuni accorgimenti che finora stanno facendo la differenza. Una maggiore solidità difensiva si è vista con il passaggio al 3-5-2, spesso utilizzato da Castori prima e Colantuono poi, rispolverato dall’allenatore contro il Torino. La tattica… ma anche i singoli e quindi in questo momento a fare la differenza è anche la spinta degli esterni Mazzocchi, Ranieri, Ruggeri e Zortea e la solidità dei tre centrali con la rinascita di Fazio, l’arretramento di Radovanovic e il rilancio di un Gyomber su standard altissimi.

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