La vittoria forse avrebbe fatto arrivare la Salernitana con la pancia piena allo snodo cruciale contro Venezia e Cagliari. Contro l’Atalanta la squadra di Nicola ha confermato di avere delle certezze e delle convinzioni che, se rimarranno tali, la porteranno a compiere una impresa.

La Salernitana di Davide Nicola ha dimostrato di non avere timori reverenziali contro nessuno. Al Gewiss i granata hanno riproposto la loro versione spensierata vista contro le big Milan, Roma e Fiorentina, ma con miglioramenti evidenti che l’hanno portata quasi a strappare i tre punti. La Salernitana non è solo una squadra aggressiva e coraggiosa ma anche idee chiare di gioco, mostra trame gradevoli. Nel primo tempo e fino ad inizio ripresa i granata hanno fraseggiato bene. La prima nitida occasione atalantina è arrivata solo all’alba del secondo tempo (colpo di testa di poco a lato di Palomino) a testimonianza anche di una grande solidità difensiva. La squadra ha fatto anche progressi sul piano della concretezza offensiva e nella capacità di soffrire; il gol di Pasalic nel finale ha fatto riaffiorare i fantasmi della rimonta subita all’Olimpico, ma stavolta i granata hanno retto alla grande. Il pari ha lasciato certamente l’amaro in bocca per come è arrivato, ma non toglierà la fame alla squadra di fare risultato pieno contro Venezia e Cagliari.
Menzione speciale per Ederson. A Bergamo il brasiliano è stato, ancora una volta, il migliore dei suoi a conferma della bontà (nel caso ve ne fosse ancora bisogno) dell’investimento voluto da Walter Sabatini che si è confermato conoscitore profondo del calcio di qualsiasi latitudine. Ederson continua a mostrare grandi doti fisiche e tecniche, con la capacità di fare entrambe le fasi; il brasiliano sta poi acquisendo grande concretezza col passare delle partite. E il presidente Iervolino già gongola, dai 6 milioni spesi il valore del calciatore si è più che triplicato; la Salernitana pregusta una corposa plusvalenza, Ederson è già (meritatamente) lanciato verso grandi palcoscenici.