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Salernitanamania: ritrovare Dia è un obbligo
Ricomporre il rapporto con Boulaye Dia è, al momento, la priorità in casa Salernitana. Il ko di Lecce ha messo in mostra gli evidenti limiti offensivi dei granata di Sousa che, senza il senegalese, perde tanto peso in avanti.
Nonostante la presenza di altri cinque elementi offensivi, l’assenza dell’ex Villarreal pesa tanto. Il contributo, non solo in termini di gol ma anche di prestazioni, dei vari Cabral, Botheim, Tchaouna, Ikwuemesi e Stewart è al momento insufficiente. A Lecce Cabral ha giocato la sua prima da titolare, mostrando buone cose sul piano di velocità e tecnica, ma anche sugli aiuti difensivi. Sulla prestazione dell’ex Lazio pesano però il rigore in movimento sbagliato nel finale e il penalty provocato in favore del Lecce. Botheim ha deluso ancora, sbagliando tanto e spiegando perché, a distanza di un anno dal suo arrivo a Salerno, non è ancora riuscito a diventare un titolare. Ikwuemesi ha finora collezionato due spezzoni di gara, dove ha fatto vedere un fisico importante ma nulla di più; infine Tchaouna è giovane e deve abituarsi al calcio italiano. A mancare quindi sono l’esperienza, la profondità, la velocità, i movimenti e il killer instinct di Dia. Malgrado i problemi post operazione al ginocchio, la punta aveva già timbrato il cartellino contro l’Udinese. L’impressione è che molte delle possibilità di salvezza della Salernitana dipenderanno dal numero dieci. Riaverlo quanto prima a disposizione è quindi un obbligo.
Nonostante la presenza di altri cinque elementi offensivi, l’assenza dell’ex Villarreal pesa tanto. Il contributo, non solo in termini di gol ma anche di prestazioni, dei vari Cabral, Botheim, Tchaouna, Ikwuemesi e Stewart è al momento insufficiente. A Lecce Cabral ha giocato la sua prima da titolare, mostrando buone cose sul piano di velocità e tecnica, ma anche sugli aiuti difensivi. Sulla prestazione dell’ex Lazio pesano però il rigore in movimento sbagliato nel finale e il penalty provocato in favore del Lecce. Botheim ha deluso ancora, sbagliando tanto e spiegando perché, a distanza di un anno dal suo arrivo a Salerno, non è ancora riuscito a diventare un titolare. Ikwuemesi ha finora collezionato due spezzoni di gara, dove ha fatto vedere un fisico importante ma nulla di più; infine Tchaouna è giovane e deve abituarsi al calcio italiano. A mancare quindi sono l’esperienza, la profondità, la velocità, i movimenti e il killer instinct di Dia. Malgrado i problemi post operazione al ginocchio, la punta aveva già timbrato il cartellino contro l’Udinese. L’impressione è che molte delle possibilità di salvezza della Salernitana dipenderanno dal numero dieci. Riaverlo quanto prima a disposizione è quindi un obbligo.