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Salernitanamania: offerte incomplete, la preoccupazione è (purtroppo) fondata
“Viviamo questa situazione da inizio campionato ed è pesante. Il problema non pare risolversi e i calciatori non sono tranquilli. Serve una soluzione, andare avanti così è gravoso. Non vedo cambiamenti all’orizzonte e questo è un problema. Per i ragazzi è un gioco al massacro”. Le parole di Stefano Colantuono dopo il ko di Coppa contro il Genoa non lasciano più spazio ad equivoci. L’ambiente sportivo salernitano ha finito la pazienza.
Ormai le vicende di campo passano in secondo piano, tifosi e addetti ai lavori sono concentrati sulla questione societaria che sembrava sulla via della risoluzione. Fino a tre giorni fa infatti una cordata di imprenditori romani, l’uomo d’affari tunisino Ben Ammar e degli investitori arabi sembravano avere tutte le carte in regola per acquisire la Salernitana. Nelle ultime ore però pare qualcosa sia andato storto. L’incontro di aggiornamento tra i trustee e la Figc, in programma lunedì, è stato rinviato e potrebbe svolgersi domani alla presenza anche di Gabriele Gravina. La mancanza di garanzie a copertura dell’acquisto sembrerebbe bloccare tutto; un grosso problema visto che a mezzanotte di oggi scade la deadline per “assumere le relative determinazioni”. Le offerte arrivate entro il 5 dicembre, evidentemente, non sono risultate irrevocabili. A mancare sarebbe il versamento della caparra, pari al 5% del prezzo complessivo di acquisto. Melior Trust e Widar Trust chiedono infatti di saldare il costo complessivo dell’operazione entro il 31 dicembre, ostacolo non di poco conto per i potenziali acquirenti. Martedì prossimo Gravina presiederà il Consiglio Federale; in caso di una mancata risoluzione della vicenda a strettissimo giro, potrebbero arrivare l’esclusione del club dal campionato o essere adottate decisioni straordinarie. Magari una deroga al trust (un po’ come quella che permise a Lotito di tenere la Salernitana anche dopo la promozione nei professionisti) per estenderlo ulteriormente e non causare un campionato falsato. Intanto tra la tifoseria serpeggia malumore e preoccupazione. Per Salerno la Serie A doveva essere un sogno, ma ormai ha assunto i contorni di un incubo.
Ormai le vicende di campo passano in secondo piano, tifosi e addetti ai lavori sono concentrati sulla questione societaria che sembrava sulla via della risoluzione. Fino a tre giorni fa infatti una cordata di imprenditori romani, l’uomo d’affari tunisino Ben Ammar e degli investitori arabi sembravano avere tutte le carte in regola per acquisire la Salernitana. Nelle ultime ore però pare qualcosa sia andato storto. L’incontro di aggiornamento tra i trustee e la Figc, in programma lunedì, è stato rinviato e potrebbe svolgersi domani alla presenza anche di Gabriele Gravina. La mancanza di garanzie a copertura dell’acquisto sembrerebbe bloccare tutto; un grosso problema visto che a mezzanotte di oggi scade la deadline per “assumere le relative determinazioni”. Le offerte arrivate entro il 5 dicembre, evidentemente, non sono risultate irrevocabili. A mancare sarebbe il versamento della caparra, pari al 5% del prezzo complessivo di acquisto. Melior Trust e Widar Trust chiedono infatti di saldare il costo complessivo dell’operazione entro il 31 dicembre, ostacolo non di poco conto per i potenziali acquirenti. Martedì prossimo Gravina presiederà il Consiglio Federale; in caso di una mancata risoluzione della vicenda a strettissimo giro, potrebbero arrivare l’esclusione del club dal campionato o essere adottate decisioni straordinarie. Magari una deroga al trust (un po’ come quella che permise a Lotito di tenere la Salernitana anche dopo la promozione nei professionisti) per estenderlo ulteriormente e non causare un campionato falsato. Intanto tra la tifoseria serpeggia malumore e preoccupazione. Per Salerno la Serie A doveva essere un sogno, ma ormai ha assunto i contorni di un incubo.