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Salernitanamania: Nicola scelta giusta, ma forse tardiva
L’addio di Stefano Colantuono ha segnato l’interruzione definitiva con ciò che rimaneva con la precedente gestione sportiva. Il tecnico romano era stato scelto infatti dal precedente management. L’arrivo di Davide Nicola rappresenta la seria volontà di voler puntare alla salvezza.
L’allenatore di Lucerna San Giovanni è un vero specialista in imprese disperate. Crotone, Genoa e Torino dovranno essere il modello da ripetere anche a Salerno, dove però la situazione è più complicata. Nicola rileva una Salernitana ultima con 13 punti, avrà però a disposizione meno partite per risollevare la situazione (14, forse 15 se si recupererà Salernitana-Venezia) rispetto alle sue precedenti esperienze dove ha potuto giocare per intero i gironi di ritorno; servirà una media punti di almeno 1,40 a partita. Un dato che fa riflettere su come forse la scelta di esonerare Colantuono andava fatta prima, probabilmente all’insediamento della nuova proprietà o al massimo dopo il ko nel derby con il Napoli per permettere al nuovo tecnico di avere anche la sosta a disposizione per lavorare. Al di là delle attenuanti per la situazione societaria incerta (fino a dicembre), il covid e gli infortuni, l’ormai ex allenatore non sembra aver mai dato un atteggiamento propositivo, anzi spesso rinunciatario. Qualche timido segnale di ripresa si era forse visto contro Spezia e Genoa. Con Nicola si porrà il problema modulo in relazione agli uomini; ma l’ex tecnico del Livorno è solito adattare le sue idee tattiche alle caratteristiche dei giocatori a disposizioni. E allora viene facile pensare di non vedere i moduli prediletti 3-5-2 o 4-4-2, ma piuttosto le variazioni sul tema con uno o due trequartisti, proprio per non sprecare la tanta fantasia che ora la rosa granata ha in zona offensiva (Ribéry, Verdi, Perotti, Ederson e Bonazzoli). Il tempo stringe e già col Milan dovranno vedersi, quanto meno, idee chiare per magari provare a racimolare un punto.
L’allenatore di Lucerna San Giovanni è un vero specialista in imprese disperate. Crotone, Genoa e Torino dovranno essere il modello da ripetere anche a Salerno, dove però la situazione è più complicata. Nicola rileva una Salernitana ultima con 13 punti, avrà però a disposizione meno partite per risollevare la situazione (14, forse 15 se si recupererà Salernitana-Venezia) rispetto alle sue precedenti esperienze dove ha potuto giocare per intero i gironi di ritorno; servirà una media punti di almeno 1,40 a partita. Un dato che fa riflettere su come forse la scelta di esonerare Colantuono andava fatta prima, probabilmente all’insediamento della nuova proprietà o al massimo dopo il ko nel derby con il Napoli per permettere al nuovo tecnico di avere anche la sosta a disposizione per lavorare. Al di là delle attenuanti per la situazione societaria incerta (fino a dicembre), il covid e gli infortuni, l’ormai ex allenatore non sembra aver mai dato un atteggiamento propositivo, anzi spesso rinunciatario. Qualche timido segnale di ripresa si era forse visto contro Spezia e Genoa. Con Nicola si porrà il problema modulo in relazione agli uomini; ma l’ex tecnico del Livorno è solito adattare le sue idee tattiche alle caratteristiche dei giocatori a disposizioni. E allora viene facile pensare di non vedere i moduli prediletti 3-5-2 o 4-4-2, ma piuttosto le variazioni sul tema con uno o due trequartisti, proprio per non sprecare la tanta fantasia che ora la rosa granata ha in zona offensiva (Ribéry, Verdi, Perotti, Ederson e Bonazzoli). Il tempo stringe e già col Milan dovranno vedersi, quanto meno, idee chiare per magari provare a racimolare un punto.