Redazione Calciomercato
Salernitanamania: Nicola persevera e... paga
Quattro match point buttati alle ortiche. Davide Nicola non ha sfruttato la nuova chance del presidente Iervolino. Una sola vittoria nelle ultime quattro partite, accettabili i ko contro le big Napoli e Juventus, non quello contro l’Hellas. Un ko non pesante nel risultato, bensì nelle modalità.
A preoccupare è stata l’involuzione tattica e caratteriale vistasi nelle ultime due partite. Una squadra poco cattiva, mai pericolosa in zona offensiva e che capitola al primo pericolo. Al discreto primo tempo col Napoli sono seguiti avvii incoraggianti ma inconsistenti con Juventus e Verona, in mezzo solo la prova d’orgoglio a Lecce. In un mese sono arrivati tre punti in quattro partite, con sette gol subiti e appena due realizzati. Un ruolino di marcia che ha portato la Salernitana a veder dimezzato il vantaggio sulla zona salvezza che ora dista appena quattro punti (Hellas Verona a 17). La confusione tattica di Nicola ha contribuito a tutto ciò. Dopo l’imbarcata di Bergamo il tecnico ha cambiato modulo: 4-5-1 col Napoli, poi 4-3-3 a Lecce e ancora 4-5-1 contro la Juventus. Ieri, in uno scontro diretto, l’inspiegabile ritorno al 3-5-2, che era stato messo in soffitta, il miglior acquisto di gennaio Ochoa in panchina (per il ritorno di Sepe), in campo gli spaesati Crnigoj e Nicolussi Caviglia in luogo di Coulibaly e Bohinen. In questo momento la Salernitana non ha un’identità, toccherà al nuovo allenatore donargliela. Bando alla riconoscenza, Nicola è (giustamente) al capolinea.
A preoccupare è stata l’involuzione tattica e caratteriale vistasi nelle ultime due partite. Una squadra poco cattiva, mai pericolosa in zona offensiva e che capitola al primo pericolo. Al discreto primo tempo col Napoli sono seguiti avvii incoraggianti ma inconsistenti con Juventus e Verona, in mezzo solo la prova d’orgoglio a Lecce. In un mese sono arrivati tre punti in quattro partite, con sette gol subiti e appena due realizzati. Un ruolino di marcia che ha portato la Salernitana a veder dimezzato il vantaggio sulla zona salvezza che ora dista appena quattro punti (Hellas Verona a 17). La confusione tattica di Nicola ha contribuito a tutto ciò. Dopo l’imbarcata di Bergamo il tecnico ha cambiato modulo: 4-5-1 col Napoli, poi 4-3-3 a Lecce e ancora 4-5-1 contro la Juventus. Ieri, in uno scontro diretto, l’inspiegabile ritorno al 3-5-2, che era stato messo in soffitta, il miglior acquisto di gennaio Ochoa in panchina (per il ritorno di Sepe), in campo gli spaesati Crnigoj e Nicolussi Caviglia in luogo di Coulibaly e Bohinen. In questo momento la Salernitana non ha un’identità, toccherà al nuovo allenatore donargliela. Bando alla riconoscenza, Nicola è (giustamente) al capolinea.