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    Salernitanamania: la vittoria della novità tattica

    Salernitanamania: la vittoria della novità tattica

    • Oreste Tretola
    La vittoria di Lecce, oltre ad avere un peso enorme per la classifica e a rilanciare Davide Nicola, segna anche un punto di interruzione tattico col passato.

    Da tre partite ormai il tecnico ha messo in soffitta il 3-5-2, all’inizio in maniera graduale poi totalmente. Nella ripresa del match pareggiato col Torino dell’8 gennaio scorso Nicola aveva proposto una variazione, con il passaggio al 3-4-2-1. Modulo poi riproposto anche contro l’Atalanta, ma senza fortuna visti gli otto gol beccati e il conseguente esonero. Richiamato sulla panchina, l’allenatore ha capito di dover dare più equilibrio alla sua squadra, da qui la decisione di sperimentare la difesa a quattro. Contro il Napoli Nicola ha presentato una squadra abbottonata, scegliendo il 4-5-1. Con tre centrali in campo (Gyomber, Daniliuc e Pirola) e un atteggiamento accorto la Salernitana ha concesso tutto sommato poco alla capolista. A Lecce però l’imperativo era fare risultato, da qui la scelta di passare al 4-3-3. Uno schieramento che ha esaltato le caratteristiche di Sambia, fino a ieri quasi un oggetto misterioso, e Bradaric; entrambi hanno infatti dimostrato di rendere di più in una difesa a quattro. La Salernitana non ha pagato nulla in termini di fase difensiva e non ha perso pericolosità offensiva. Sfatato quindi il mito che la rosa fosse stata costruita solo in funzione del 3-5-2. Per il futuro Nicola ha trovato quindi preziose alternative tattiche.

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