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Salernitanamania: la passione messa in secondo piano, Salerno meriterebbe più rispetto
Fronte Salernitana c’è ottimismo, qualche perplessità filtra invece dalla Figc che mercoledì, in un Consiglio Federale ad hoc, comunicherà la decisione dopo aver analizzato attentamente le carte. Perplessità che derivano dalla reale opera di integrazione compiuta dai legali del club granata. Nel nuovo trust non ci sono stati drastici cambiamenti. Lo snellimento richiesto non c’è stato, anzi. Da 7 pagine di documentazione si è saliti a 10, apportando precisazioni sui ciò che era già presente. La Figc aveva richiesto che si passasse da due a tre trustee, per averne uno con potere decisionale in caso di disputa tra due, che nelle casse sociali le società disponenti lasciassero più liquidità e che si rivedesse la posizione dell’amministratore unico Marchetti ritenuto troppo vicino a Lotito. Il presidente laziale però sembra, ancora una volta, aver forzato la mano. Secondo indiscrezioni i trustee rimarranno due, con uno dei due come dominus, uscirà di scena uno dei due ‘guardiani’, l’amministratore unico rimarrà Ugo Marchetti. Il club granata ha anche presentato una documentazione atta a dimostrare totale indipendenza dai disponenti e nessuna connessione con la Lazio. Oltretutto è stata presentata anche una dichiarazione di autonomia finanziaria. Insomma lievi cambiamenti, ma senza esaudire in toto le richieste di Gabriele Gravina. L’impressione è che Claudio Lotito voglia provare ancora a tenersi stretto la Salernitana, in barba alle Noif. Un tentativo che può far solo male alla città di Salerno e ai tifosi. Sarebbe stato tutto molto più semplice e con tempistiche più brevi. La soluzione era ‘asciugare’ il trust, rispettando le richieste federali: numero dispari di trustee, amministratore unico scelto da organo super partes e assenza dei ‘guardiani’ e ulteriori risorse finanziarie da lasciare nelle casse del club. Tutto molto semplice… forse troppo. Il tentativo di voler vendere nei prossimi 6 mesi una società, i cui beni immateriali sono valutati 30 milioni di euro, a circa 80 milioni, rifiutando offerte congrue (45 milioni), è a tutti gli effetti una grande forzatura. Anzi. Una testimonianza di come qualcuno pensi solo ai propri interessi personali, senza tutelare la passione della gente. Costretta a rimanere ancora col fiato sospeso.