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Salernitanamania: Kastanos e quel sinistro che sa di rimpianto
La sconfitta di Roma non rispecchia la gran partita disputata dalla Salernitana. Ma si sa, nel calcio spesso contano di più gli episodi. E allora il tiro centrale di Kastanos, che poteva valere lo 0-2 a tu per tu con Rui Patricio, è la sliding door del match dell’Olimpico.
Chi si aspettava una squadra sfiduciata dal ko casalingo col Torino è rimasto deluso. I granata hanno sfoderato una prestazione sontuosa, ma purtroppo per 80’. Contro le grandi squadre serve essere continui per tutto il match. La Salernitana ha compensato l’evidente divario tecnico con un mix di prudenza e aggressività, giocando spesso (e bene) in ripartenza. Il rimpianto più grande è il sinistro sparato da Kastanos, ben trovato da Ederson, addosso a Rui Patricio al 73’; lo 0-2 avrebbe probabilmente tolto speranze ai giallorossi. La differenza l’hanno ovviamente fatta anche i cambi in corsa, gli ingressi di Jaroszynski e Zortea al posto rispettivamente di Mazzocchi e Obi hanno inevitabilmente cambiato l’atteggiamento. E dopo il gol sbagliato i granata sono psicologicamente crollati, incassando due reti in tre minuti. Va detto che con gli arbitri la Salernitana continua a non avere fortuna, il rigore non concesso da Volpi per fallo evidente di Ibanez su Djuric (forse a maglie invertite sarebbe andata diversamente) e la punizione da cui nasce il 2-1 di Smalling hanno inevitabilmente condizionato il risultato, con grosse polemiche finali. Resta l’amaro in bocca per una prova d’orgoglio che avrebbe meritato esito diverso, ma che potrebbe essere un punto ripartenza per il futuro. Genoa, Venezia e Cagliari continuano ad andare a marce basse, tenendo ancora in gioco la Salernitana. Una Salernitana che dovrà, per forza di cose, essere più spietata da qui alla fine.
Chi si aspettava una squadra sfiduciata dal ko casalingo col Torino è rimasto deluso. I granata hanno sfoderato una prestazione sontuosa, ma purtroppo per 80’. Contro le grandi squadre serve essere continui per tutto il match. La Salernitana ha compensato l’evidente divario tecnico con un mix di prudenza e aggressività, giocando spesso (e bene) in ripartenza. Il rimpianto più grande è il sinistro sparato da Kastanos, ben trovato da Ederson, addosso a Rui Patricio al 73’; lo 0-2 avrebbe probabilmente tolto speranze ai giallorossi. La differenza l’hanno ovviamente fatta anche i cambi in corsa, gli ingressi di Jaroszynski e Zortea al posto rispettivamente di Mazzocchi e Obi hanno inevitabilmente cambiato l’atteggiamento. E dopo il gol sbagliato i granata sono psicologicamente crollati, incassando due reti in tre minuti. Va detto che con gli arbitri la Salernitana continua a non avere fortuna, il rigore non concesso da Volpi per fallo evidente di Ibanez su Djuric (forse a maglie invertite sarebbe andata diversamente) e la punizione da cui nasce il 2-1 di Smalling hanno inevitabilmente condizionato il risultato, con grosse polemiche finali. Resta l’amaro in bocca per una prova d’orgoglio che avrebbe meritato esito diverso, ma che potrebbe essere un punto ripartenza per il futuro. Genoa, Venezia e Cagliari continuano ad andare a marce basse, tenendo ancora in gioco la Salernitana. Una Salernitana che dovrà, per forza di cose, essere più spietata da qui alla fine.