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    Salernitanamania: Inzaghi deve rispolverare alcuni calciatori

    Salernitanamania: Inzaghi deve rispolverare alcuni calciatori

    • Oreste Tretola
    È fuor di dubbio che, fin dal suo arrivo, Pippo Inzaghi abbia fatto delle scelte, riproponendo alcuni giocatore, come Fazio, Ikwuemesi, Tchaouna e Simy, ma anche non considerando altri.

    In difesa Superpippo ha preferito puntare principalmente su Fazio, Gyomber e Pirola. Tre panchine ed una sola apparizione da titolare per Lovato, col Genoa. A penalizzarlo il passaggio alla difesa a quattro. Il difensore era particolarmente considerato da Sousa. I problemi fisici di Fazio potrebbero portare Inzaghi a riconsiderarlo. Due spezzoni e due panchine per Daniliuc, anche il difensore austriaco deve ritagliarsi il suo spazio, o come centrale o come terzino. Sia Lovato che Daniliuc sono due importanti investimenti societari. Appena novanta minuti in campo, in Coppa Italia, per Dylan Bronn. Il tunisino era poco considerato con Sousa e resta poco considerato da Inzaghi. Medesimo discorso anche per Sambia, in campo, nella gestione Inzaghi, appena quarantacinque minuti a Marassi; il tecnico piacentino gli ha preferito persino Daniliuc, naturalmente un centrale, come terzino destro.

    Anche a centrocampo ci sono due calciatori finiti ai margini e che potrebbero tornare utili in più ruoli. Alla prima di Inzaghi in panchina, contro il Cagliari, Kastanos è partito titolare, giocando mezzala, poi una sola presenza a Marassi, tra le due panchine nel derby e contro il Sassuolo. Il cipriota era un inamovibile per Sousa e può essere utile anche come trequartista, soprattutto ora con i problemi di Cabral e Tchaouna. Mezzala o trequartista anche Agustin Martegani, altro investimento in prospettiva fatto in estate dalla società. Il calciatore argentino è arrivato in prestito (oneroso) con diritto di riscatto dal San Lorenzo. Martegani aveva trovato spazio in ogni partita con la gestione del portoghese, con Inzaghi ha sbagliato approccio contro il Cagliari nella mezzora finale perdendo ingenuamente il pallone che ha dato origine al primo vantaggio ospite e da lì ha trovato il campo col contagocce: è stato impiegato per i dieci minuti finali solo contro Sampdoria e Sassuolo.

    In attacco resta un oggetto misterioso Trivante Stewart, due le presenze per il giamaicano che però ha evidentemente bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano. Discorso decisamente diverso per Botheim. L’attaccante norvegese ha usufruito di varie chance, sia giocando con Dia, ma soprattutto nel periodo in cui il senegalese è stato fuori. Botheim ha raccolto sei presenze nelle prime sei giornate, giocando da titolare le prime tre partite contro Roma, Udinese e Lecce; ma le prestazioni hanno deluso e soprattutto sono mancati i gol, tanto che Sousa ha iniziato a testare Cabral come unica punta. Un dato preoccupante se si pensa che proprio col tecnico lusitano, nel finale della scorsa annata, il norvegese ha giocato molto, guadagnanosi anche la convocazione per l’Europeo. Nelle ultime sei giornate Botheim ha giocato invece appena nove minuti nel derby col Napoli, venendo anche escluso dai convocati per scelta tecnica contro il Cagliari. Neanche le chance avute nelle due partite di Coppa, contro Ternana e Sampdoria, sono servite a rivitalizzarlo.

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