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Salernitanamania: infortuni e recuperi sono l'ago della bilancia
Dopo la Juve ci saranno altri impegni ostici per la Salernitana. Si comincia sabato con la trasferta di San Siro, poi Fiorentina e Inter. Insomma partite dove si dovrà provare a limitare i danni per arrivare all’ultima del girone di andata (contro l’Udinese) ancora in corsa. Eppure contro i bianconeri i granata non hanno sfigurato, condannati dalle solite disattenzioni difensive e dalla sterilità offensiva.
Uno dei problemi che Stefano Colantuono deve affrontare in questo momento sono gli infortuni. Anche ieri c’erano assenze pesanti come quelle di Strandberg, Ruggeri, Mamadou Coulibaly, Obi, Gondo e Ribéry; in più alcuni giocatori, come Schiavone e Kastanos, sono stati recuperati in extremis e quindi non erano al meglio. Le assenze condizionano ovviamente anche il modulo, come ha dichiarato Colantuono nel post partita: “Siamo partiti con la difesa a 4 per non cambiare sempre, abbiamo dovuto fare di necessità virtù per le numerose assenze, ma in questa fase siamo ‘fluttuanti’, passando dal 4-4-2 al 3-5-2, alla vigilia ho pensato anche al 4-3-3”. In stagione Colantuono ha dovuto fare a meno anche di Veseli, Lassana Coulibaly e Capezzi.
Proprio i recuperi di questi ultimi possono aiutare il tecnico. Il difensore albanese è tornato titolare a Cagliari dopo una lunga assenza e ha giocato senza sbavature, in maniera ordinata, come anche contro la Juve. Veseli ha saltato ben nove partite prima per un infortunio al ginocchio subito in ritiro, poi per la positività al Covid e infine per un problema muscolare al polpaccio. L’ex Le Mans può portare anche quell’esperienza in più, avendo giocato in massima serie con la maglia dell’Empoli. Lassana Coulibaly è arrivato in ritardo di condizione, da svincolato, e proprio quando stava iniziando a carburare, un grave problema muscolare lo ha messo ko per le sfide importantissime contro Spezia, Empoli, Venezia e Napoli. A Roma contro la Lazio l’ex Angers ha ritrovato il campo, ma, data la struttura fisica, ha bisogno di tempo per rimettersi in condizione. Anche il maliano può dare quel plus di esperienza (gioca in nazionale e ha giocato in massima serie francese, scozzese e belga). Addirittura undici invece le partite saltate da Leonardo Capezzi. Il centrocampista era apparso tra i più in forma nel ritiro umbro ed è, anche lui, tra i pochi ad aver giocato in massima serie nella rosa granata (43 presenze tra Sampdoria, Empoli e Crotone) e a garantire tecnica e dinamismo. Un forte trauma distorsivo ha costretto l’ex Albacete all’operazione. Contro la Juventus è rientrato dal 1’, ma la lunga lontananza dai campi si è fatta sentire. Questi rientri saranno certamente importanti, ma sarà importante anche capire la natura di così tanti infortuni. Molti infatti sono stati di carattere muscolare e impongono qualche riflessione. Ovviamente i tanti impegni ravvicinati non aiutano, ma una causa potrebbe essere anche la non perfetta condizione dei campi di allenamento dove si allena la Salernitana. Anche negli scorsi anni infatti gli infortuni muscolari sono stati una fastidiosa costante da affrontare per gli allenatori transitati a Salerno. Il manto erboso dei campi del centro sportivo Mary Rosy sono stati spesso oggetto di discussione, tanto che frequentemente la squadra si è dovuto spostare su altre strutture per permettere lavori di ripristino.
Uno dei problemi che Stefano Colantuono deve affrontare in questo momento sono gli infortuni. Anche ieri c’erano assenze pesanti come quelle di Strandberg, Ruggeri, Mamadou Coulibaly, Obi, Gondo e Ribéry; in più alcuni giocatori, come Schiavone e Kastanos, sono stati recuperati in extremis e quindi non erano al meglio. Le assenze condizionano ovviamente anche il modulo, come ha dichiarato Colantuono nel post partita: “Siamo partiti con la difesa a 4 per non cambiare sempre, abbiamo dovuto fare di necessità virtù per le numerose assenze, ma in questa fase siamo ‘fluttuanti’, passando dal 4-4-2 al 3-5-2, alla vigilia ho pensato anche al 4-3-3”. In stagione Colantuono ha dovuto fare a meno anche di Veseli, Lassana Coulibaly e Capezzi.
Proprio i recuperi di questi ultimi possono aiutare il tecnico. Il difensore albanese è tornato titolare a Cagliari dopo una lunga assenza e ha giocato senza sbavature, in maniera ordinata, come anche contro la Juve. Veseli ha saltato ben nove partite prima per un infortunio al ginocchio subito in ritiro, poi per la positività al Covid e infine per un problema muscolare al polpaccio. L’ex Le Mans può portare anche quell’esperienza in più, avendo giocato in massima serie con la maglia dell’Empoli. Lassana Coulibaly è arrivato in ritardo di condizione, da svincolato, e proprio quando stava iniziando a carburare, un grave problema muscolare lo ha messo ko per le sfide importantissime contro Spezia, Empoli, Venezia e Napoli. A Roma contro la Lazio l’ex Angers ha ritrovato il campo, ma, data la struttura fisica, ha bisogno di tempo per rimettersi in condizione. Anche il maliano può dare quel plus di esperienza (gioca in nazionale e ha giocato in massima serie francese, scozzese e belga). Addirittura undici invece le partite saltate da Leonardo Capezzi. Il centrocampista era apparso tra i più in forma nel ritiro umbro ed è, anche lui, tra i pochi ad aver giocato in massima serie nella rosa granata (43 presenze tra Sampdoria, Empoli e Crotone) e a garantire tecnica e dinamismo. Un forte trauma distorsivo ha costretto l’ex Albacete all’operazione. Contro la Juventus è rientrato dal 1’, ma la lunga lontananza dai campi si è fatta sentire. Questi rientri saranno certamente importanti, ma sarà importante anche capire la natura di così tanti infortuni. Molti infatti sono stati di carattere muscolare e impongono qualche riflessione. Ovviamente i tanti impegni ravvicinati non aiutano, ma una causa potrebbe essere anche la non perfetta condizione dei campi di allenamento dove si allena la Salernitana. Anche negli scorsi anni infatti gli infortuni muscolari sono stati una fastidiosa costante da affrontare per gli allenatori transitati a Salerno. Il manto erboso dei campi del centro sportivo Mary Rosy sono stati spesso oggetto di discussione, tanto che frequentemente la squadra si è dovuto spostare su altre strutture per permettere lavori di ripristino.