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Salernitanamania: il bunker fa acqua e la filosofia è sbagliata
Il pesante ko di Torino ha fatto risuonare l’allarme rosso in casa Salernitana. Zero punti dopo tre giornate e undici reti incassate (record negativo nell’era dei tre punti a vittoria) impongono una riflessione e, soprattutto, un cambio di rotta. “Dobbiamo cambiare registro”, ha dichiarato infatti Castori nel post partita di ieri.
Contro il Torino la Salernitana è rimasta in partita fino al 2-0, prima del quale si era difesa anche in maniera attenta, senza concedere clamorose occasioni alla squadra di Juric. Tanta difesa, ma poco attacco. Una occasione per tempo, il palo di testa di Di Tacchio su corner nella prima frazione e l’altro colpo di testa, finito di poco a lato, di Djuric nei secondi quarantacinque minuti. Il raddoppio di Bremer ha spento definitivamente la luce ed è arrivata l’imbarcata. A preoccupare è sia la tenuta difensiva, punto di forza lo scorso anno, e l’atteggiamento troppo attendista e remissivo. Con un gioco fatto di lanci lunghi che estromette il centrocampo dalla costruzione della manovra, gli attaccanti vanno in difficoltà e non riescono a creare problemi ai portieri avvesari. Campi come Bologna e Torino sarebbero quelli dove provare a strappare punti salvezza e invece la Salernitana ne è uscita con le ossa rotte. Castori è stato tradito anche dai singoli. Il pretoriano Gagliolo è stato colpevole su tre dei quattro gol incassati ed è apparso anche in netto ritardo di condizione, condizione di cui è manchevole anche Simy, finito nella morsa dei difensori di Juric. Obi, che dovrebbe essere la guida in mezzo al campo, continua a faticare e poi ci sono i limiti di Di Tacchio, Kechrida e Belec. L’unico a tener botta è Bonazzoli, ma troppo solo. Il tecnico dovrà riflettere anche su un cambio di atteggiamento e di interpretazione delle partite, pensare di adottare lo stesso gioco adottato in Serie B è controproducente e i risultati lo stanno dimostrando. La Serie A è un altro campionato. La Salernitana è ancora in tempo, ovviamente, per cambiare rotta. A quota zero c’è anche il Verona, le più staccate con tre punti sono Empoli, Torino, Genoa e Venezia. Ad un punto è inchiodata la Juventus. Nulla di irrecuperabile quindi e la famigerata quota 40 si è abbassata ormai da qualche stagione. I granata possono aggrapparsi a Ribéry, subentrato ieri per circa venti minuti e apparso in grado di dare un cambio di marcia. Può essere quel punto di riferimento tecnico e caratteriale in campo, ma il francese deve accelerare i tempi. E poi serve la sveglia, magari già da sabato, anche se l’avversario sarà proibitivo, ovvero l’Atalanta di Gasperini.
Contro il Torino la Salernitana è rimasta in partita fino al 2-0, prima del quale si era difesa anche in maniera attenta, senza concedere clamorose occasioni alla squadra di Juric. Tanta difesa, ma poco attacco. Una occasione per tempo, il palo di testa di Di Tacchio su corner nella prima frazione e l’altro colpo di testa, finito di poco a lato, di Djuric nei secondi quarantacinque minuti. Il raddoppio di Bremer ha spento definitivamente la luce ed è arrivata l’imbarcata. A preoccupare è sia la tenuta difensiva, punto di forza lo scorso anno, e l’atteggiamento troppo attendista e remissivo. Con un gioco fatto di lanci lunghi che estromette il centrocampo dalla costruzione della manovra, gli attaccanti vanno in difficoltà e non riescono a creare problemi ai portieri avvesari. Campi come Bologna e Torino sarebbero quelli dove provare a strappare punti salvezza e invece la Salernitana ne è uscita con le ossa rotte. Castori è stato tradito anche dai singoli. Il pretoriano Gagliolo è stato colpevole su tre dei quattro gol incassati ed è apparso anche in netto ritardo di condizione, condizione di cui è manchevole anche Simy, finito nella morsa dei difensori di Juric. Obi, che dovrebbe essere la guida in mezzo al campo, continua a faticare e poi ci sono i limiti di Di Tacchio, Kechrida e Belec. L’unico a tener botta è Bonazzoli, ma troppo solo. Il tecnico dovrà riflettere anche su un cambio di atteggiamento e di interpretazione delle partite, pensare di adottare lo stesso gioco adottato in Serie B è controproducente e i risultati lo stanno dimostrando. La Serie A è un altro campionato. La Salernitana è ancora in tempo, ovviamente, per cambiare rotta. A quota zero c’è anche il Verona, le più staccate con tre punti sono Empoli, Torino, Genoa e Venezia. Ad un punto è inchiodata la Juventus. Nulla di irrecuperabile quindi e la famigerata quota 40 si è abbassata ormai da qualche stagione. I granata possono aggrapparsi a Ribéry, subentrato ieri per circa venti minuti e apparso in grado di dare un cambio di marcia. Può essere quel punto di riferimento tecnico e caratteriale in campo, ma il francese deve accelerare i tempi. E poi serve la sveglia, magari già da sabato, anche se l’avversario sarà proibitivo, ovvero l’Atalanta di Gasperini.