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    Salernitanamania: finora l'instant team è un'illusione

    Salernitanamania: finora l'instant team è un'illusione

    • Oreste Tretola
    Le ammissioni di Walter Sabatini e Danilo Iervolino non lasciano spazio a dubbi. Finora l’instant team non ha funzionato. Degli undici acquisti del mercato invernale quasi nessuno ha fatto la differenza in positivo. Molti purtroppo l’hanno fatta in negativo.

    Il ds Sabatini ha provato a mixare esperienza, personalità e gioventù. Alcuni calciatori però stanno pagando un lungo periodo di inattività, altri l’adattamento non semplice (in poco tempo) al nuovo campionato. Federico Fazio è probabilmente al momento la delusione maggiore, l’ex Roma non è al top della condizione e non è quel “comandante” che Sabatini sperava potesse essere. Diego Perotti ha nelle gambe solo scampoli di partita, nei quali finora non è riuscito ad essere decisivo. Dopo l’esordio col botto (doppietta con lo Spezia) si è spento anche Simone Verdi; l’ex Napoli ha avuto qualche problemino fisico e non è mai riuscito ad essere un leader offensivo. Anche Radovanovic doveva essere una colonna portante della nuova Salernitana, ma anche lui si è fermato per dei problemi fisici e sta pagando il lungo periodo senza giocare al Genoa. Mousset non ha mai avuto continuità e ha fatto poco per guadagnarsela, ieri è entrato male contro il Sassuolo; Bohinen e Mikael restano degli oggetti misteriosi. Il dato di sette giocatori su undici, appartenenti alla vecchia gestione sportiva, ieri in campo dal primo minuto deve far decisamente riflettere.

    Ovviamente il mercato di gennaio ha anche portato note liete. Una su tutte Pasquale Mazzocchi. L’investimento (esiguo economicamente) sul terzino è stato azzeccatissimo, tanto è vero che la sua assenza ieri ha pesato tanto. L’ex Perugia ha gamba, corsa e piede educato nei cross. Sembra essere un prospetto importante anche Ederson. Il classe ’99 deve uscire ancora dalla sua dimensione brasiliana e diventare più concreto, ma ha colpi e fisico per fare bene. Qualche uscita a vuoto l’ha avuta pure Radu Dragusin che però aveva impressionato in positivo nelle prime tre partite contro Spezia, Genoa e Milan. Non va dimenticato che è un classe ’02 e ha bisogno di tempo, continuità e fiducia.

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