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Salernitanamania: da zero a uno, è un altro passo avanti. Gondo, Djuric, Coulibaly e Ribery, Castori ha i suoi fedelissimi
La Salernitana batte un colpetto. Contro il Verona i granata vanno sotto, reagiscono e riprendono il risultato. Ma chi si aspettava i primi tre punti deve accontentarsi di un pari. Frutto di un avvio horror e di uno scatto d’orgoglio. Le attenuanti però ora sono finite, la panchina di Castori non è più così salda. Sassuolo e Genoa sono le ultime due cartucce da sparare, poi la sosta. Eventualmente il momento giusto per dare una scossa.
L’avvio di gara dei granata è da cestinare. Difesa in bambola e al 7’ il Verona passa con Kalinic. La reazione dei campani è tutta nei piedi di Ribéry che serve due palloni invitati che Simy prima (di testa) e Gagliolo dopo (di sinistro) non sfruttano. Errore in uscita e ancora difesa sotto accusa sul raddoppio di Kalinic. Dopo il mancato colpo del ko degli scaligeri, la reazione granata arriva a fine primo tempo con la rete di Gondo ad accorciare le distanze (su punizione del solito Ribéry). Ad inizio ripresa Kalinic va vicinissimo alla tripletta, centrando il palo col destro da dentro l’area di rigore. La Salernitana si scuote. Djuric si divora il 2-2 che arriva però grazie a Mamadou Coulibaly. Baràk centra l’incrocio dei pali su punizione e Castori si copre nel finale per preservare il primo punto. Le note liete nella Salernitana. I granata, in un modo o nell’altro, reagiscono sempre, di impeto e di orgoglio. È successo a Bologna, contro Roma e Atalanta e anche ieri. “Siamo in crescita”, ha dichiarato Castori nel post partita. Appunto la strada sembra quella giusta, contro Atalanta e Verona i granata hanno fatto vedere gioco e hanno creato palle gol, insomma quello che era mancato contro Roma e Torino. Castori può sorridere anche per i singoli. Gondo è il solito leone e trova anche il suo primo sigillo in A, con Djuric in campo la squadra gioca meglio, Bonazzoli non si intristisce per la seconda panchina di fila ed entra bene, Lassana Coulibaly conferma la crescita fisica, Ribéry è leader in campo. Il francese sembrava dovesse alzare il minutaggio fino al 60’, ma alla fine gioca fino all’88’. Dai suoi piedi nascono tutte le azioni più pericolose dell’ippocampo. A centrocampo Mamadou Coulibaly è ormai imprescindibile. A preoccupare il trainer sono le prove di Gagliolo, Gyombér e Simy. L’ex Parma incappa in un’altra prestazione da incubo dopo quella dell’esordio a Torino, lo slovacco sembra il lontano parente del difensore roccioso ammirato in B. Poi il gigante nigeriano. L’ex Crotone è in evidente ritardo di condizione, non vince nessun duello fisico con i centrali dell’Hellas e sotto porta è impreciso. Gagliolo e Simy sono stati espressamente richiesti da Castori. La fase difesiva poi, marchio di fabbrica dell’allenatore marchigiano, continua a fare acqua e in Serie A, contro attaccanti di spessore e di esperienza, le disattenzioni si pagano. La panchina di Castori sembra al sicuro almeno fino alla sfida con il Genoa prima della sosta. La crescita però dovrà essere confermata domenica a Reggio Emilia, la salvezza dopotutto dista appena tre punti. Sul piano societario sembra muoversi qualcosa, dopo la nota dei trustee che annunciano il 30 settembre come termine prossime per presentare offerte irrevocabili per l’acquisto della società. Risultati e solidità societaria, le due componenti per puntare alla salvezza che resta comunque una montagna da scalare.
L’avvio di gara dei granata è da cestinare. Difesa in bambola e al 7’ il Verona passa con Kalinic. La reazione dei campani è tutta nei piedi di Ribéry che serve due palloni invitati che Simy prima (di testa) e Gagliolo dopo (di sinistro) non sfruttano. Errore in uscita e ancora difesa sotto accusa sul raddoppio di Kalinic. Dopo il mancato colpo del ko degli scaligeri, la reazione granata arriva a fine primo tempo con la rete di Gondo ad accorciare le distanze (su punizione del solito Ribéry). Ad inizio ripresa Kalinic va vicinissimo alla tripletta, centrando il palo col destro da dentro l’area di rigore. La Salernitana si scuote. Djuric si divora il 2-2 che arriva però grazie a Mamadou Coulibaly. Baràk centra l’incrocio dei pali su punizione e Castori si copre nel finale per preservare il primo punto. Le note liete nella Salernitana. I granata, in un modo o nell’altro, reagiscono sempre, di impeto e di orgoglio. È successo a Bologna, contro Roma e Atalanta e anche ieri. “Siamo in crescita”, ha dichiarato Castori nel post partita. Appunto la strada sembra quella giusta, contro Atalanta e Verona i granata hanno fatto vedere gioco e hanno creato palle gol, insomma quello che era mancato contro Roma e Torino. Castori può sorridere anche per i singoli. Gondo è il solito leone e trova anche il suo primo sigillo in A, con Djuric in campo la squadra gioca meglio, Bonazzoli non si intristisce per la seconda panchina di fila ed entra bene, Lassana Coulibaly conferma la crescita fisica, Ribéry è leader in campo. Il francese sembrava dovesse alzare il minutaggio fino al 60’, ma alla fine gioca fino all’88’. Dai suoi piedi nascono tutte le azioni più pericolose dell’ippocampo. A centrocampo Mamadou Coulibaly è ormai imprescindibile. A preoccupare il trainer sono le prove di Gagliolo, Gyombér e Simy. L’ex Parma incappa in un’altra prestazione da incubo dopo quella dell’esordio a Torino, lo slovacco sembra il lontano parente del difensore roccioso ammirato in B. Poi il gigante nigeriano. L’ex Crotone è in evidente ritardo di condizione, non vince nessun duello fisico con i centrali dell’Hellas e sotto porta è impreciso. Gagliolo e Simy sono stati espressamente richiesti da Castori. La fase difesiva poi, marchio di fabbrica dell’allenatore marchigiano, continua a fare acqua e in Serie A, contro attaccanti di spessore e di esperienza, le disattenzioni si pagano. La panchina di Castori sembra al sicuro almeno fino alla sfida con il Genoa prima della sosta. La crescita però dovrà essere confermata domenica a Reggio Emilia, la salvezza dopotutto dista appena tre punti. Sul piano societario sembra muoversi qualcosa, dopo la nota dei trustee che annunciano il 30 settembre come termine prossime per presentare offerte irrevocabili per l’acquisto della società. Risultati e solidità societaria, le due componenti per puntare alla salvezza che resta comunque una montagna da scalare.